Il Commento

La magagna al TCDSB si rimuoverà solo in tribunale   

TORONTO – I fiduciari del Toronto Catholic District School Board si riuniscono di nuovo stasera. Per l’ennesima volta, per decidere se abbiano agito legalmente quando hanno deciso di censurare uno dei loro colleghi per aver difeso l’etica cattolica – un compito che lui e tutti gli altri avevano giurato di svolgere come parte del loro mandato in carica. Più in generale, le implicazioni per l’educazione cattolica si riveleranno gravi.

Solo per riassumere i fatti; un ambizioso ex funzionario Capo della Commissione per i Diritti Umani in Ontario, nel settembre del 2019, inviò una lettera al TCDSB impegnando il Consiglio scolastico a sovvertire la dottrina cattolica alle percezioni della sua organizzazione in merito all’uguaglianza e la dignità dell’individuo. Si poteva fare i fatti suoi perché non aveva autorità per farlo e, proseguendo, ha insultato tutti i fedeli cattolici. La Legge e la Costituzione le vietano di farlo. Ora la signora è giudice e i cattolici sono rimasti indietro a ripulire dopo di lei. Sarà dura con tutta la “spazzatura” che la sua decisione malinformata ha lasciato nella sua scia. Guardiamo chi difende i nostri diritti.

Maria Rizzo, allora presidente, era sotto accusa di conflitti di interesse irrisolti e a rimostranze personali sui rapporti di lavoro. Aveva pronunciato minacce [cariche di profanità] di aggressione aggravata contro un rappresentante del sindacato sul posto di lavoro, quindi era fin troppo felice di distogliere l’attenzione su altre questioni; il caso non è ancora risolto. E Voilà’, il Consiglio viene accusato d’essere diventato nascondiglio per omofobia e discriminazione che ovviamente solo lei e la sua banda di accoliti supini possono correggere.

Uno di essi, il fiduciario esordiente e arrogante, Markus De Domenico, cerca disperatamente di farsi eleggere presidente; poi vicepresidente. Ora è palese che stia cercando una candidatura per concorrere contro l’MPP nel distretto di Etobicoke Centre. Le sue capacità comunicative implicano un’accumulazione di disprezzo per le madri che chiedono l’educazione cattolica per i loro figli. Passa il suo tempo su Twitter a sostenere un’attivista radicale, dicendogli di andare avanti perché lui, Markus, gli “copre le spalle”.

Quel radicale è un dipendente del Consiglio cattolico – pensateci un po’. Questa è la sua biografia: ex membro della Law Society descritto come “elfo etico” per le sue pratiche; un insegnante di prima elementare; contemporaneamente, pratica ancora il diritto; insegna un programma di legge a livello universitario; compone musica; promuove la sua società di mediazione; predica di trattenere le donazioni alla Chiesa; minaccia di espellere il Cardinale dalla sua classe; consiglia ai cattolici di inviare i loro figli nelle scuole pubbliche; minaccia i fiduciari con denunce per violazioni del Codice di condotta per aver sostenuto le pratiche cattoliche e per voler lo studio di terza lingua (l’italiano, nel nostro caso). Ma la sua salvezza è che pretende di proteggere i bambini di sei anni dall’omofobia nelle scuole cattoliche (personaggio serio?).

Dovrebbe essere facile. Il Consiglio ha assunto almeno due studi legali, quali vantano la loro specializzazione in materia di “diversità”. Sarò anche accusato di cinismo, però sembrerebbe nel loro interesse vedere attraverso la “lente della diversità” ogni inchiesta intrapresa riguardo codice di condotta.

Michelle Bird dello studio Rubin Thomlinson, ad esempio, ha trovato il trustee Del Grande in violazione del Codice di condotta per i fiduciari perché il suo “tono” e la sua “leggerezza” potrebbero aver offeso alcuni membri di “gruppi diversi” particolarmente sensibili in un dibattito pubblico. Si tratta di un nuovo standard.

L’esordiente e presuntuosissimo fiduciario Di Pasquale, “artista di diffamazione per eccellenza” che vede una lettura dal Catechismo cattolico in un ambiente cattolico come offensivo e “pericoloso”. Purtroppo, nessuno ha ancora presentato una denuncia contro la sua condotta. Conduce ricerche per l’ufficio del leader dell’opposizione nella legislatura.

Un altro suo collega, tutta nuova ma novizia superba, Li Preti, confonde fibre di amianto e la muffa con “polvere di fata”. Non risparmia fiato e rabbia per accusare i suoi colleghi e il Consiglio di “omofobia”. Quando si calma si chiede se l’arcivescovo comprenda davvero le opinioni del Papa sui temi del giorno. Non importa; la sua attenzione è diretta verso l’inserimento nella lista dei liberali a York-Humber per le prossime elezioni provinciali.

E poi ci sono le opinioni legali fornite dallo studio BLG, un ardente difensore della “diversità” – attività legale in crescita nel settore del contenzioso. A nostro parere, non ha “pelle nel gioco”. A meno che lo studio e l’avvocato non siano citati come co-imputati in una causa per diffamazione e per attività di consulenza che va deliberatamente contro la legge del paese continueranno ad approfittare dalla confusione. E non sono cattolici.

Il punto è che non ci si dovrebbe a¢dare alle capacità del Consiglio di pianificare per un domani fino a quando, e a meno che, non si liberi delle influenze di cui sopra. Asini non sono cavalli da corsa.

La corrosione viene generata dall’interno della scheda. Ad esempio, Nicole Richard, una maligna specializzata nella tattica di guerriglia contro presunti avversari, in un tweet di ieri mattina ha rivelato il contenuto di un documento riservatissimo da discutere durante la riunione – in sessione privata – stasera. Come è entrata in possesso di quel documento, direttore Browne?

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