La lotta alla pandemia

Caos vaccinazioni, ancora problemi
per prenotare la seconda dose

TORONTO – Tottenham, Bradford, Wasaga Beach, Orillia, Hamilton, Alliston, Innisfil, Barrie. Sono alcune delle località dove per tutta la giornata di ieri è stata offerta la disponibilità di posti liberi per la prenotazione della seconda dose di vaccino a tutti coloro che abitano negli hotspot in Ontario e che hanno ricevuto la prima dose prima del 9 maggio. Per chi risiede a Toronto, si tratta di una distanza che va dai 45 ai 95 chilometri. Anche la seconda giornata di apertura per le prenotazioni della seconda dose è stata caratterizzata da disagi, ritardi e problemi. Chiunque abbia tentato di riservare il suo turno per l’iniezione di richiamo è dovuto passare attraverso un labirinto fatto di collegamenti internet a singhiozzo, server intasati, ritardi e rallentamenti e molti hanno desistito. Oggi ritenteranno la fortuna. Resta il fatto che la macchina logistica e organizzativa attivata dal governo provinciale e dalle autorità sanitarie locali è farraginosa, problematica e inefficiente.

Perché i conti effettivamente non tornano. Nelle singole unità sanitarie locali esistono, ovviamente, le liste complete delle persone che hanno già ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid.

Di conseguenza, dovrebbe esserci un’idea anche approssimativa del numero di persone pronte a ricevere l’iniezione di richiamo, che dovrebbe essere proporzionale al numero dei residenti. Perché allora nelle prime due giornate dall’apertura delle prenotazioni in tutte le unità sanitarie locali più piccole troviamo disponibilità dei vaccini, mentre nei centri urbani principali continuano a scarseggiare?

Oltre a questo c’è da fare anche un’altra considerazione. La prenotazione non implica la immediata presenza della dose. Prenotando l’iniezione di richiamo tra tre-quattro settimane, dovrebbe esserci per le autorità sanitarie un tempo sufficiente per mettere a disposizione dei singoli centri di vaccinazione di massa nella Greater Toronto Area.

In ogni caso, messi da parte i disagi che potevano anche essere messi in preventivo, nei prossimi giorni la situazione dovrebbe normalizzarsi. Chi non è stato in grado di prenotare l’appuntamento per la seconda dose, potrà farlo collegandosi al portale provinciale.

Nel frattempo in tutto il Paese continua la campagna di vaccinazione di massa contro il Covid-19. In questa settimana, come ha confermato lunedì il governo federale, arriveranno in Canada circa 9,5 milioni di dosi di vaccini Moderna e Pfizer.

Con l’aumento delle persone completamente immunizzate – prima e seconda dose di vaccino, più altre tre settimane di tempo – crescono le pressioni sull’esecutivo di Ottawa per presentare ai cittadini le nuove linee guida e i protocolli di sicurezza che si dovranno seguire.

In molti altri Paesi, dove la campagna di vaccinazione si trova in una fase avanzata, i rispettivi governi hanno già fornito una sorta di prontuario su cosa potranno fare i cittadini completamente immunizzati, dal tornare allo stadio, ai cinema ai teatri, dai ristoranti ai viaggi.

Resta, ovviamente, un significativo nodo da sciogliere e si capisce anche perché il primo ministro Justin Trudeau, così come i premier provinciali, abbiano voluto evitare di farsi trascinare in un dibattito carico di insidie e zone d’ombra.

Esistono infatti delle evidenti preoccupazioni che sono emerse da più parti sul rischio, effettivamente concreto, di andare a creare una società composta da due categorie di cittadini, di Serie A e di Serie B, quelli vaccinati contro il Covid e gli altri.

Eventuali restrizioni per chi non si vaccina rappresenterebbero delle chiare violazioni dei diritti della persona: allo stesso tempo, però, bisogna tenere conto anche della necessità di tutelare la salute delle persone, in particolar modo delle fasce più fragili. Insomma, è un dibattito scivoloso, che per ora i vari livelli di governo preferiscono evitare, ma che prima o poi come società dovremo affrontare.

More Articles by the Same Author: