Canada

Interferenze, conservatori ancora all’attacco

TORONTO – Continua il pressing dei conservatori sul fronte interferenze straniere. Il partito guidato da Pierre Poilievre ha chiesto a più riprese la pubblicazione dei nomi dei deputati e dei senatori che avrebbero intrattenuto relazioni con potenze straniere, come appurato da un rapporto della commissione per la Sicurezza Nazionale e l’Intelligence. E siccome dal governo federale è arrivato un secco niet alla richiesta, ora i tory rilanciano, appellandosi alla giudice Marie-Josée Hogue, che sta guidando la commissione d’inchiesta sulle ingerenze estere alle elezioni.

In particolare, la domanda relativa al coinvolgimento della giudice è arrivata ieri da Andrew Scheer (nella foto sopra), capogruppo conservatore alla Camera. “Dopo nove anni di Justin Trudeau – ha fatto sapere l’ex leader del Parttio Conservatore – la democrazia canadese è sotto attacco da parte di stati stranieri ostili. Il mese scorso, la Commissione Hogue ha scoperto che l’interferenza straniera era diventata così grave nelle ultime due elezioni da aver “diminuito la capacità di alcuni elettori di esprimere un voto informato”.

“La scorsa settimana, abbiamo appreso attraverso un rapporto del Comitato per la Sicurezza Nazionale e l’Intelligence dei Parlamentari (NSICOP) che un numero imprecisato di parlamentari ha partecipato semi-consapevolmente o consapevolmente agli sforzi di stati stranieri per interferire nella politica canadese. I canadesi devono conoscere la verità su queste scioccanti accuse”.

“Ma finora, il governo di Justin Trudeau non è riuscito a verificare questi risultati o a rilasciare i nomi dei parlamentari in questione. Questo è inaccettabile. E’ imperativo che, per mantenere la fede e la fiducia nelle nostre istituzioni democratiche e nel processo elettorale, venga rivelata la verità su queste accuse”.

“Per questo motivo – conclude Scheer – i conservatori hanno scritto una lettera al ministro della Pubblica Sicurezza Dominic LeBlanc e al commissario Hogue chiedendo che la Commissione Hogue emetta una constatazione di fatto per ogni caso nel rapporto NSICOP in cui un membro della Camera dei Comuni del Senato del Canada ha consapevolmente partecipato a interferenze straniere. E’ fondamentale che il governo liberale fornisca informazioni complete e non censurate in modo da poter accedere in modo indipendente a queste accuse”.

Nel frattempo, di pari passo alla polemica sul rapporto della commissione parlamentare, prosegue anche l’iter legislativo sul progetto di legge che rappresenta un giro di vite sul fronte delle interferenze straniere. Alla House of Commons si respira un clima bipartisan sulla necessità di approvare un disegno di legge anti-ingerenza straniera prima delle prossime elezioni federali.

Il disegno di legge C-70, il “Countering Foreign Interference Act”, è stato presentato all’inizio di maggio ed è attualmente all’esame di una commissione parlamentare per la sicurezza pubblica e la sicurezza nazionale.

Alla fine del mese scorso, l’opposizione conservatrice si è offerta di aiutare ad approvare rapidamente il disegno di legge in modo che le sue misure siano in vigore prima delle prossime elezioni federali.

“I conservatori lavoreranno in buona fede per garantire il rapido avanzamento del disegno di legge C-70 attraverso la Camera, garantendo al contempo un controllo sufficiente delle misure del disegno di legge”, ha detto il critico conservatore degli affari esteri Michael Chong in una lettera all’epoca. Il disegno di legge C-70 introdurrebbe nuove disposizioni penali contro gli atti ingannevoli o surrettizi, consentirebbe una più ampia condivisione di informazioni sensibili e istituirebbe un registro per la trasparenza delle influenze straniere.

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