Canada

Inflazione ormai sotto controllo,
generi alimentari ancora alle stelle

TORONTO – Guerra in Ucraina, problemi nelle linee di approvvigionamento, cambiamenti climatici, difficoltà nel soddisfare le esigenze nel mercato del lavoro in alcuni comparti chiave. Sono queste, a detta degli esperti, le principali ragiona del boom dei prezzi dei prodotti alimentari, che continuano a viaggiare a ritmi sostenuti, mese dopo mese, nonostante il crollo dell’inflazione in Canada.

Gli ultimi dati messi a disposizione da Statistics Canada, quelli relativi al mese di giugno, parlano di un aumento del costo della via nel nostro Paese del 2,8 per cento, molto vicino quindi all’obiettivo dichiarato di Bank of Canada di riportare l’inflazione attorno o sotto al 2 per cento su base annua. Ma i prezzi dei generi alimentari invece sono ancora alle stelle, con un aumento superiore al 9 per cento: un continuo salasso per i canadesi, che quando vanno a fare la spesa sono costretti a pagare sempre di più.

Sono molteplici, secondo gli economisti, i fattori che alimentano la spinta verso l’alto dei costi dei prodotti alimentari. Il primo è quello del conflitto in Ucraina, che ha progressivamente fatto lievitare i prezzi del grano e dei prodotti a base di farina.

Un secondo elemento risale addirittura alla pandemia: a partire dal 2020 la catena mondiale di approvvigionamento ha subito ritardi e stop a causa dei lockdown che hanno spezzato l’equilibrio delle forniture. Da quel momento i prezzi di numerosi generi alimentari sono aumentati a dismisura e nonostante un lieve calo negli ultimi mesi, siamo ancora molto lontani dai valori prepandemici.

Un altro fattore – dicono gli esperti – è quello legato ai cambiamenti climatici e al global warming. Gli incendi fuori controllo, la siccità come gli allagamenti costituiscono delle serie minacce sia nella produzione che nel trasporto dei beni alimentari. La mancanza di prodotti sul mercato genera quindi una lievitazione dei prezzi: meno reperibile è il determinato bene alimentare, maggiore sarà il suo costo.

Ad alimentare la crescita dei prezzi del carrello della spesa, infine, sono anche le difficoltà riscontrata in alcuni comparti produttivi della nostra economia.

In particolare il settore agricolo in Canada sta vivendo una fase di estrema difficoltà, con le nuove entrate che non sono in grado di sostituire gli agricoltori che vanno in pensione e con un comparto che sopravvive soprattutto grazie all’apporto di lavoratori stranieri stagionali. La mancanza di una forza lavoro in loco alimenta incertezza e aumenta le difficoltà che si traducono in un rallentamento della produzione agricola e di conseguenza, nell’aumento dei prezzi.

Insomma, il boom dei prezzi dei generi alimentari non è legato all’andamento dell’inflazione e per questo motivo i continui interventi di Bank of Canada per riportare l’aumento del costo della vita sotto controllo non ha avuto esiti significativi, almeno sul carrello della spesa.

Ma come si traducono questi aumenti concretamente per le famiglie canadesi? Secondo il Canada’s Food Price Report 2023 dell’Agri-Food Analytics Lab della Dalhousie University, in media le famiglie canadesi nel 2023 spenderanno 1.065 dollari in più rispetto all’anno scorso in generi alimentari.

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