“Ho letto la storia di Joe Volpe dall’Italia (l’articolo del Corriere della Sera, qui sopra, ndr) e ho deciso di inviare questa lettera a lui ed al Corriere Canadese: so che loro capiranno..”. E così è arrivata anche al nostro quotidiano la lettera che F.A. ha inviato agli onorevoli italo-canadesi Marco Mendicino, Angelo Iacono, David Lametti, Patricia Lattanzio e Francesco Sorbara per denunciare la sua vicenda. Eccola.
“Gentili Onorevoli,
mi chiamo F. e vi racconto la mia storia di emigrazione in Canada andata male. Sono sposato con una cittadina canadese (naturalizzata) dal 2010 e abbiamo due meravigliosi bambini, entrambi italocanadesi.
Dopo aver vissuto 7 anni in italia, a giugno 2018 siamo partiti per il Canada, destinazione Alberta. Era nostra intenzione fermarci per qualche tempo per cercare un futuro migliore per la nostra famiglia, sicuri di una facile permanenza vista la presenza di 3 membri su 4 con cittadinanza canadese e certi di una accoglienza strepitosa. All’arrivo ho mandato, con l’aiuto di una professionista, tutti i documenti e le carte per ottenere la permanent residence card a Immigration CIC. Dopo vario tempo, ingenti spese e varie peripezie, sono stato convocato per fare le analisi del sangue/urine, la visita medica e i raggi al torace alla ricerca della tubercolosi (mi sono sentito come mio zio Quinto che nel 1902 lasciò Terni per New York e all’arrivo a Ellis Island dovette passare i test sanitari e d’intelligenza per restare nel suolo Usa!!! ma dura lex, sed lex…). Questo processo è stato molto strano e invasivo, ma l’ho vissuto serenamente pensando al bene della mia famiglia a cui mi dovevo ricongiungere. Per molti mesi non ho potuto lavorare dal momento che ero senza permesso di lavoro… ciò è stato molto frustrante per uno come me che sin da studente ha sempre lavorato e soprattutto da genitore mi sono sentito molto in colpa per non poter offrire un valido aiuto alla famiglia.
Successivamente, dopo 9 mesi di attesa e invio di prove in merito alla nostra solida relazione e alla genitorialità, abbiamo ricevuto varie lettere dall’Immigration per avere ulteriori PROVE della nostra relazione come lettere, foto, biglietti di viaggi… e a questo punto sono entrato in crisi!!! Mi sono domandato, infatti: ma 10 anni di matrimonio con una cittadina canadese, due figli italo-canadesi, un lavoro regolare di mia moglie, assenza di problemi giudiziari, una fedina penale bianca come la neve, tutti parliamo Inglese… tutti questi elementi, tutte queste prove non sono sufficienti per rilasciare una residenza a un padre di famiglia?!? Perché tanti ostacoli per poter restare in Canada? Che pericoli avrei potuto creare in Canada? Ci sono state richieste prove della nostra relazione ma avevamo precedentemente mandato tutti i documenti del matrimonio celebrato in Canada e poi legalizzato in Italia, oltre a prove di conti e utenze cointestate da anni. Sono rimasto molto amareggiato da tale situazione in quanto mi aspettavo un percorso in discesa per il ricongiungimento familiare con cittadini canadesi come avviene in Europa (coesione familiare).
Abbiamo deciso di tornare a casa. In lacrime, nel mese di giugno 2019 eravamo a bordo di un Air Canada sola andata per Roma. era finita la nostra avventura canadese.
Il vostro Paese è meraviglioso, il sistema di welfare è molto valido e inclusivo, le scuole sono molto belle ma questo sistema di immigrazione crea tanto dolore e disparità. Io non tornerò mai più in Canada perché non amo essere trattato come persona potenzialmente pericolosa o vivere come un sospettato di qualcosa. Scrivo questa lettera dopo tanto tempo, ma ancora mi fa male. Il ritorno in Italia da sconfitto mi ha dato molta tristezza e amarezza perché sognavamo questa esperienza canadese con la mia famiglia ma la mia situazione migratoria irregolare non ha permesso una tranquilla continuazione.
Mi appello a Voi, che costruite il futuro del Canada, affinché possiate favorire il ricongiungimento delle famiglie in maniera rapida e semplice, dal momento che la procedura è incredibilmente complessa e non garantisce a mio modesto parere risultati in termini di sicurezza nazionale.
Con stima e fiducia, F.A.