Il Commento

Il tempo guarisce tutte le ferite. Nuova grana per Trudeau

TORONTO – Il titolo sarebbe un garbato riferimento alle circostanze e alle persone citate in un articolo del Toronto Star, ieri, Former Liberal ministers urge Trudeau to drop plans to house migrants in federal prisons (”Gli ex ministri liberali esortano Trudeau a lasciar cadere i piani per ospitare i migranti nelle prigioni federali”). Si tratta di una questione che può avere “conseguenze indesiderate” per il partito al potere e per le persone citate.

Prima domanda: come siamo arrivati a questo punto? Bisognerebbe tornare indietro al 1993 per avere un pieno apprezzamento della discussione evidenziata dal reporter dell’immigrazione, Nicholas Keung.

Entrambi i ministri facevano parte di un caucus, recentemente eletto al governo sotto la guida di Jean Chrétien. Molti deputati, come Rock, erano nuovi in Parlamento. Coloro che non lo erano cercavano un’opportunità per “correggere alcuni torti” con approcci al governo che avrebbero generato efficienze e fornito un ambiente pubblico più sicuro.

Un numero considerevole di questi parlamentari proveniva dalla GTA con la sua comunità di immigrati in continua crescita.

Un altro deputato della GTA, Tom Wappel, parlamentare al secondo mandato, propose un piano per affrontare i problemi percepiti presumibilmente generati dai nuovi immigrati “estranei o indifferenti” al concetto di stato di diritto e all’obbedienza ad esso in linea di principio e di fatto. Il piano prevedeva di ospitarli in spazi istituzionali sottoutilizzati per l’acclimatamento.

Il povero Tom fu insultato e quasi ostracizzato mentre “chi puntava il dito” lo accusava di tutto, dalla promozione dei campi di concentramento all’incarcerazione di donne e bambini senza il beneficio di un processo e altre sciocchezze del genere.

Quella fu la fine di “un piano” che praticamente nessuno lesse. Pero’ sembra che “il Piano” sia entrato in vigore ad un certo punto, nonostante l’opposizione e l'”indignazione” del caucus. Quando entrai nel Gabinetto, quasi nessuno ne ricordava il contenuto. Fino a ieri, avevo dimenticato tutto di quel triste avvenimento. Anche Axworthy e Rock devono averlo dimenticato.

Lloyd Axworthy è presidente del World Refugee and Migration Council ed ex ministro degli Affari Esteri. Allan Rock è membro del World Refugee and Migration Council ed ex Ministro della Giustizia, tra gli altri portafogli.

Hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, citata da Keung che ne ha ottenuto una copia, chiedendo al “governo Trudeau di annullare i piani per iniziare a utilizzare le prigioni federali per detenere i detenuti immigrati…[e]… alla pratica di trattenere i migranti nelle carceri”. (enfasi aggiunta).

Pensavo di rivivere la gang-up del caucus di trent’anni fa. Keung cita i due ex ministri: “Non possiamo permettere che affermazioni ingiustificate e infondate sulla sicurezza pubblica prevalgano sul nostro rispetto per i diritti umani (presumono che la sicurezza pubblica e i diritti umani si escludano a vicenda)… I richiedenti asilo e i migranti dovrebbero essere accolti in Canada con dignità e rispetto, non disumanizzati e detenuti”.

Chi ha iniziato la pratica della “detenzione”? Sembra che l’attuale governo abbia accettato la pratica o sia tentato di renderla più esigente. Chissà cosa sta pensando Tom Wappel.

Al momento di andare in stampa, l’ufficio del ministro Miller non aveva risposto alla richiesta telefonica di chiarimenti sull’articolo di Nicholas Keung.

Nella foto in alto, il penitenziario federale di Kingston (foto Wikipedia) 

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