TORONTO – Le elezioni riguardano sempre i numeri. La politica consiste nello sviluppare programmi che riflettano le priorità dei risultati prodotti da quei numeri. La vittoria o la sconfitta in un ambiente politico è solitamente il risultato delle scelte fatte dai decisori per riflettere i “desideri” della “volontà democratica” – il maggior numero di elettori che potrebbero essere influenzati.
La circoscrizione La Salle-Emard-Verdun (LEV), martedì continuerà a far girare la testa con speculazioni sul perché e il percome della competizione per un governo con molto da perdere e poco da guadagnare. Il seggio della LEV è vacante dopo l’uscita senza tante cerimonie dell’On. David Lametti (canadese di origine ITALIANA), ex Ministro della Giustizia, dal Gabinetto e poi dal Parlamento.
Le elezioni suppletive hanno già suscitato polemiche e alcune decisioni ambigue. Una cinquantina di collaboratori del caucus del governo liberale hanno diffuso una lettera in cui rifiutavano di partecipare alla campagna elettorale per protestare contro la “posizione su Gaza” del loro governo. I media e la stampa mainstream li hanno riportati come tutti di origine araba o musulmana. Il Corriere non è riuscito ad accedere alla lettera di licenziamento che presumibilmente sarebbe seguita, se ne esistesse una.
L’NDP ha annunciato che non rispetterà più gli obblighi derivanti dall’accordo firmato con il Primo Ministro e il suo partito. Cinque capi-ufficio del consiglio dei ministri hanno ritenuto opportuno dichiararsi disponibili per altre opportunità di lavoro sul mercato. Il Bloc Quebecois ha reso nota la sua disponibilità a sostenere il governo – ad un prezzo conveniente per gli interessi provinciali del Quebec.
Ecco una ripartizione demografica (dei sette gruppi più numerosi), secondo il censimento 2021, di chi vive nel distretto (vedi grafico a torta). Del gruppo “altro” (colore “rosso”), sono indicati sette gruppi etnico-religiosi secondo la loro autoidentificazione – con presenza numerica tra parentesi: greco (885), palestinese (85), siriano (215), libanese (692 ), Punjabi (315), Pakistan (110), Musulmano (320). Il totale è 2.622, ovvero il 2,4% della popolazione della LEV, assumendo che il gruppo, compresa la componente greca, voti in blocco.
Ecco come si presentano i tre partiti nelle intenzioni degli elettori, all’8 settembre, secondo 338Canada.com (grafico). Non è difficile capire perché il Bloc Quebecois registri una risposta così alta: mentre il 23% degli intervistati al censimento del 2021 si è identificato come “francese”, un ulteriore 9% ha affermato di preferire essere conosciuto come Quebecois. Sia i Liberali che i Conservatori presentano candidati di origine italiana.
Grafici e ricerche di Priscilla Pajdo, NEPMCC Internship 2023-24