Un museo internazionale del calcio: è un progetto lanciato a Loreto Aprutino, con la possibilità di portarlo anche in Canada anche e soprattutto in vista dei Mondiali di calcio in programma nel 2026. Ecco la seconda parte dell’articolo di Nancy Perin (la prima parte è qui).
Articolo di Nancy Perin
TORONTO – Immagina Toronto trasformarsi nel cuore pulsante della storia del calcio grazie a un’esposizione unica del Museo Internazionale del Calcio durante il Mondiale 2026.
Come ha detto il sindaco Renato Mariotti: “Da parte nostra c’è la massima disponibilità a far sì che ciò accada.”
Ora la scena è già viva nella tua immaginazione: in quella che sarà una delle capitali mondiali del calcio, una folla curiosa e appassionata si raduna attorno a un compendio di tesori senza tempo.
Davanti a te, il pallone che Pelé calciò nel suo esordio mondiale del 1958: consumato dal tempo ma intriso di storia e leggenda. Accanto, le maglie di campioni come Totti e Baggio, simboli di talento e passione italiani. Poi, la medaglia di Alphonso Davies, che parla di speranza e resilienza, riflesso di un Canada che non si arrende mai.
Ogni cimelio, proveniente da angoli remoti del mondo, racconta un viaggio senza tempo. Qui il calcio si trasforma in memoria, sogno e identità condivisa.
Un sogno? Forse. E come ogni grande sogno ha bisogno di un primo passo per diventare realtà.
Puoi immaginare cosa significherebbe vedere questa esposizione prendere vita sotto il cielo di Toronto?
Pensa alla magia che “il bel gioco” è capace di creare essendo molto più di uno sport, essendo un linguaggio universale che cattura la complessità dell’esperienza umana.
Toronto, un arazzo vivente di lingue, tradizioni e culture, sarebbe il luogo ideale per celebrare l’universalità del calcio. Questo progetto potrebbe mostrare come questo gioco sia un filo conduttore tra identità, comunità e migrazione.
Un pallone che vola da un giocatore all’altro è più di un gesto atletico: è un viaggio umano che racconta storie di passione, sacrificio e resilienza. Ogni gol, ogni partita, ogni vittoria racchiude un senso di appartenenza che supera confini geografici e culturali. È la celebrazione della diversità che crea comunità, ispira sogni e ci ricorda quanto possiamo essere straordinari insieme.
E quale momento migliore per celebrare tutto questo se non quando il mondo si riunirà attorno al bel gioco?
Una manifestazione sportiva che unisce continenti e culture con la sua capacità di richiamare insieme giocatori e tifosi di ogni provenienza in un unico, straordinario abbraccio globale.
Portare questa collezione unica al centro di un evento globale come il mondiale rappresenta una possibilità irripetibile di parlare di speranza, inclusione e umanità condivisa.
Come ha detto il sindaco Renato Mariotti, il Museo è un ponte tra culture, generazioni e valori.
Chiunque sia interessato a trasformare da sogno a realtà il progetto di portare il Museo del Calcio a Toronto, coinvolgendo magari sponsors, o la ricerca della location perfetta, fino alla realizzazione dell’esposizione e degli eventi collegati, può inviare una e-mail a: events@galleryofhumanmigration.org
Nella foto in alto, Foto del Museo Internazionale del Calcio di Loreto Aprutino; qui sopra, la nazionale canadese che giocò la prima partita contro l’Australia nel 1924