Il Covid-19 in Italia

In Italia 907 nuovi casi
e 24 ulteriori decessi

  1. ROMA – Sono stati 907 i nuovi casi di positività al Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore, in Italia, mentre gli ulteriori decessi sono stati 24. Su tutto il territorio nazionale sono stati processati 192.424 tamponi, con l’indice di positività risultato allo 0,47%. Erano ieri 187 i pazienti ricoverati per Covid in terapia intensiva, con un calo di 4 unità rispetto a lunedì. I ricoverati con sintomi nei reparti ospedalieri ordinari sono invece 1.271, in calo di 66 unità rispetto alle 24 ore precedenti. La regione col maggior numero di casi giornalieri è risultata essere la Sicilia con 144 nuovi positivi, seguita dalla Lombardia con 129, dalla Campania con 108, dal Veneto con 97, dalla Puglia con 60 e dal Lazio con 58 neo positivi. Nessun nuovo contagiato, invece, sia in Val d’Aosta che in Molise. I casi totali di contagio da Covid salgono così a 4.264.704. Gli attualmente positivi diminuiscono di 952 unità e scendono a 42.579 in tutto, di cui 41.121 in isolamento domiciliare.

“Dobbiamo essere consapevoli che la pandemia non è finita. Lo testimoniano i numeri di altri Paesi europei e del mondo che vedono i contagi salire nonostante l’alto tasso di vaccinazione”. È quanto ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha invitato alla “massima attenzione, massima cautela, massima prudenza” ed a “continuare questo lavoro imponente, che è l’arma più importante che abbiamo per chiudere questa stagione così difficile, che è la nostra campagna di vaccinazione”.

“Viviamo settimane molto delicate, cruciali nella lotta contro il Covid, che è stata naturalmente la nostra priorità in questo anno e mezzo così difficile. – ha aggiunto Speranza – Abbiamo constatato come con l’evoluzione della campagna di vaccinazione anti-Covid c’è stata una riduzione fortissima sia dei numeri dei contagiati sia del numero dei posti letto, sia in area medica che in terapia intensiva. Sono numeri importati che testimoniano quanto la campagna di vaccinazione sia stata essenziale. L’Italia ha superato i 54 milioni di dosi somministrate e abbiamo un ritmo che continua ad essere molto elevato, oltre 500mila dosi somministrate ogni giorno”.

Sempre il ministro della Salute ha aggiunto, “dobbiamo insistere su questa strada. Il Servizio sanitario nazionale deve recuperare il tempo perduto. Perché non vi è alcun dubbio che la battaglia contro il Covid ci ha portato ad accumulare problemi, ritardi, visite e screening non fatti. Per questo ho voluto che anche negli ultimi provvedimenti si recuperassero risorse” come “il mezzo miliardo che avevamo individuato per provare a velocizzare il recupero di questi interventi, degli screening e delle visite non fatti. E bisognerà fare di più, perché questa è una priorità assoluta” ha concluso Speranza.

Alle parole di Speranza hanno fatto eco quelle dell’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di Medicina personalizzate. “La stima dell’attuale trend di trasmissione consente di prevedere che, nel mese di agosto, oltre l’80% delle nuove infezioni da coronavirus sarà sostenuto dalla variante Delta” ha detto Minelli.

“Da queste premesse scaturisce un regime comportamentale le cui regole, piaccia o no, dovrebbero non essere disattese nell’interesse del singolo e della collettività nella quale egli è incluso. Su una platea nazionale di circa 53 milioni e mezzo di persone, attualmente in Italia la popolazione che si è sottoposta a vaccinazione è pari al 58%, ma solo il 36,7% ha completato il ciclo vaccinale. Quindi – avverte Minelli – al momento è solo parzialmente protetto da un’unica dose di vaccino il 21,3% che, aggiunto al 42% della popolazione mai vaccinata, costituisce una amplissima fascia di persone, per lo più giovani, nelle quali la variante Delta può essere un rischio di infezione e, dunque, causa di malattia”.

Dopo un lungo lockdown, ha proseguito l’immunologo, “si assiste in questi giorni al moltiplicarsi di una grande varietà di feste – matrimoni, cresime e prime comunioni – aperte a ospiti diversi e numerosi che, prima nelle chiese e poi nei ristoranti o nei saloni utilizzati per le cerimonie, si accalcano senza più alcuna precauzione. E lì, nel mezzo della festa, bambini, adolescenti e giovani, tutti non ancora vaccinati. Non bisogna invece ancora abbandonare le mascherine e si deve mantenere la buona norma del distanziamento fisico” ha concluso il professor Minelli.

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