Il Covid-19 in Italia

In Italia 13.447 nuovi contagiati
e altre 476 vittime

ROMA – Sono stati 13.447 i nuovi contagi da coronavirus registrati ieri in Italia, insieme ad altri 476 morti che portano il totale a 115.088 decessi avvenuti dall’inizio della pandemia di Covid-19. Sui 304.990 tamponi effettuati, l’indice di positività è sceso al 4,4%. Diminuito anche il totale dei ricoveri in terapia intensiva, con 3.526 persone tuttora degenti, ma 67 in meno di lunedì.

Nel frattempo – sul fronte della campagna vaccinale – seicento volontari saranno arruolati dall’Istituto Spallanzani di Roma per testare la possibilità di combinare la prima dose del vaccino anti Covid di AstraZeneca e la seconda dose, il ‘richiamo’, con quelli Pfizer, Moderna o col vaccino russo Sputnik. A 150 di loro sarà iniettata la seconda dose con Pfizer, a 150 con Moderna, a 150 il primo Sputnik Ad5 e ad altri 150 lo Sputnik Ad26.

La sperimentazione, annunciata dal direttore sanitario Francesco Vaia e dall’assessore regionale del Lazio alla sanità, Alessio D’Amato, dovrebbe partire la prossima settimana dopo che sarà giunto il necessario via libera da parte dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco.

Lo studio fa parte di un accordo firmato ieri tra l’Istituto Spallanzani, la Regione Lazio, un fondo russo d’investimento e l’Istituto Gamaleya di Mosca. Gli obiettivi principali saranno due: verificare se il vaccino Sputnik sia in grado di neutralizzare le nuove varianti del virus – che in Russia non si sono ancora diffuse e che quindi non sono state isolate dagli scienziati di Mosca – e capire se la seconda dose di AstraZeneca possa essere sostituita con un altro tipo di vaccino.

Queste la parole del direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia, in merito alla sperimentazione vaccinale: “questo accordo darà il via alle sperimentazioni che avranno due direttrici. La prima ha l’obiettivo di verificare se il vaccino Sputnik è in grado di produrre anticorpi neutralizzanti contro le varianti che preoccupano l’Italia e l’Europa”.

“La seconda direttrice – ha proseguito Vaia – nasce, invece, da una esigenza, ovvero la preoccupazione per il vaccino AstraZeneca, che ribadiamo è un vaccino sicuro ed efficace come gli altri e non bisogna temere di farlo”.

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