TORONTO – È stata inaugurata alla presenza di un folto pubblico la mostra “La superficie introvabile – The Unfindable Surface: The Explorations of Anna Romanello and Mario Martinelli”.
L’esposizione, organizzata dal Consolato Generale d’Italia a Toronto e dall’Istituto Italiano di Cultura (IIC) in collaborazione con Villa Charities e con il supporto di Heritage Calabria Joseph D. Carrier Art Gallery al Columbus Centre rimarrà aperta fino al 13 novembre.
La mostra propone le opere di due artisti italiani tra i più affermati, Anna Romanello e Mario Martinelli. Due artisti, la prima nata in Calabria e il secondo in Veneto a Treviso, che tramite le loro opere, ci illustrano il panorama artistico contemporaneo italiano dal Nord al Sud.
La direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Toronto, Veronica Manson, ha ringraziato i co-organizzatori dell’evento – il Console Generale d’Italia, Luca Zelioli, Villa Charities e il suo ceo Marco del Vuono per aver ospitato la mostra – Giulio Recchioni, direttore dei programmi culturali, per aver allestito la mostra e a Flavio Belli che l’ha curata con grande talento. “Naturalmente un ringraziamento va ai due artisti che hanno viaggiato dall’Italia per essere qui stasera”, ha detto, passando poi a presentarli.
“Nata in Calabria vicino a Sibari, Anna Romanello – ha spiegato la direttrice Manson – è un’artista-performer. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e ha continuato i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Parigi e all’Atelier 17, dove ha sperimentato le procedure di incisione con artisti e incisori internazionali come H. Goetz e Friedlaender. In Italia, ha lavorato alla Calcografia Nazionale di Roma e dal 1972 ha insegnato in varie Accademie di Belle Arti in Italia. Dal 1986 al 2017 è stata professoressa di incisione all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove ha sviluppato moderne tecniche di incisione e incisione con colori simultanei e collage fotografici. Ha curato Artist-Books in Italia e Francia. “Le sue opere sono state esposte in varie gallerie e musei in molti paesi e sono presenti in collezioni pubbliche come The British Museum, Londra; Biblioteca Nazionale, Parigi; Biblioteca Nazionale, Praga e Bratislava; Calcografia Nazionale Roma; Museo E. Caraffa a Cordoba, Argentina; Biblioteca Nazionale, Firenze; e Museo d’Arte Moderna, Bari, Italia”, ha affermato Manson.
“Mario Martinelli è nato a Treviso, ha studiato Lettere all’Università di Padova, dove ha poi completato il dottorato di ricerca in Arte Contemporanea. Nello stesso periodo Mario Martinelli ha studiato anche all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha insegnato Storia dell’Arte per decenni”.
“Il lavoro di Martinelli come teorico e come insegnante è sempre andato di pari passo con la sua ricerca come artista praticante. Questa ricerca si è evoluta all’interno di una riflessione interiore molto personale, iniziata nel 1969 con la sua prima “tela non tessuta” (Stessuti), che si è evoluta negli anni ’70-’80 nei “traspareti”, un meraviglioso neologismo che unisce “trasparente” e “pareti” (pareti), ovvero il gioco di luci e ombre sia sulla tela che sui muri degli edifici. Ha esposto alla Biennale di Losanna del 1992 e alla Biennale di Venezia del 1995″.
“Da allora, Mario Martinelli ha viaggiato per il mondo e presentato installazioni dal vivo in cui le ombre dei passanti venivano proiettate sui muri di Venezia, Milano, Parigi, Toronto, Montreal, Tokyo”, ha detto Veronica Manson.
La direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura ha quindi ringraziato il deputato Marco Mendicino e la deputata Anna Roberts presenti all’inaugurazione della mostra così come l’on. Joe Volpe, editore del Corriere Canadese.
Informazioni sulla mostra: https://www.villacharities.com/culture-heritage/joseph-d-carrier-art-gallery/exhibitions/
Qui sotto, una fotogallery dell’inaugurazione (foto: Istituto Italiano di Cultura e Corriere Canadese) con gli artisti, il Console Generale Luca Zelioli, i parlamentari Anna Roberts e Marco Mendicino, la direttrice dell’IIC Veronica Manson, l’Editore del Corriere Canadese Joe Volpe, altri ospiti ed alcune delle opere in mostra