Il Commento

YCDSB: le scuse,
un esonero e un’inchiesta

TORONTO – L’ambiente tossico e disfunzionale dello York Catholic District School Board sembra essere stato risolto, almeno per ora. Martedì, dopo mesi di respingimenti, il presidente del consiglio ha presentato una mozione per discutere le accuse di discriminazione e molestie etniche contro cinque amministratori di origine italiana, ma nel contesto del Codice di Condotta.

In sostanza, la mozione chiedeva al presidente di considerare una violazione del Codice di Condotta e delle sue procedure da parte del fiduciario Mc Nicol, l’autrice della “diffamazione”, e di far votare il Consiglio su tale constatazione.

Gli amministratori hanno votato all’unanimità nella constatazione di colpevolezza, sulle sanzioni (per presentare scuse scritte, in particolare al fiduciario Mazzotta e al Consiglio, alla prossima riunione del Consiglio) e nella decisione di chiedere al Ministro e al Ministero di avviare un’indagine indipendente e pubblica sulle accuse presentate dai Cinque amministratori. Mc Nicol non ha potuto né partecipare né votare la mozione a causa della sua posizione di conflitto.

L’attività del Consiglio, insieme alle sue decisioni in materia di istruzione, si è interrotta quando i cinque (fiduciari Cantisano, Giuliani, Iafrate, Marchese e Mazzotta) hanno mantenuto la promessa di assentarsi dalle riunioni del Consiglio. Tali astensioni hanno privato il Consiglio del quorum necessario per approvare le decisioni e riportare l’organo di governo alla normalità funzionale.

Inizialmente, il presidente Elizabeth Crowe era al fianco dell’amministratore fiduciario Theresa McNicol le cui azioni e dichiarazioni avevano suscitato le accuse, nonché una “inchiesta della polizia” sulla loro veridicità. Non ce n’era nessuna, ma il presidente e altri due amministratori (Cotton e Wigston) hanno tenuto duro con McNicol. Così facendo, hanno rischiato di incastrare se stessi e l’YCDSB coinvolgendo nella diffamazione anche gli altri trustee, facendo di tutta l’erba un fascio.

Un ulteriore rischio potrebbe coinvolgere il Ministro e il Viceministro (il Ministero) in quella che stava diventando una sordida vicenda dell’Educazione in una municipalità regionale dove i canadesi di origine italiana sono la maggioranza degli studenti delle scuole cattoliche.

Nella parte occidentale della regione di York – Vaughan – sfiorano il 40% della popolazione totale (secondo il censimento del 2016). Il ministro Lecce rappresenta King-Vaughan nella legislatura dell’Ontario.

Contattato dal Corriere via e-mail, un portavoce del Ministero, parlando in background, ha chiarito che non ci sarebbero motivi tollerabili per cui comportamenti discriminatori potrebbero essere tollerati dal governo o dai suoi ministeri. Quel messaggio doveva essere stato consegnato anche al Presidente e al Direttore che, il 20 settembre, avevano dichiarato di aver chiesto “consigli e indicazioni” dalle stesse persone.

Il 28 settembre, dopo la riunione consiliare, è stata consegnata al Ministro Lecce e al Vice Ministro Naylor una lettera contenente la mozione approvata:

“Commenti discriminatori alla comunità italiana – CHE il Consiglio contatti formalmente il Ministero dell’Istruzione chiedendo che venga immediatamente condotta un’indagine pubblica in merito ai commenti discriminatori fatti da un fiduciario in carica sugli amministratori di origine italiana. Vi preghiamo di fornire una risposta urgente a questa richiesta”.

Vedremo.

Dal punto di vista del Corriere, la determinazione di Cantisano, Giuliani, Iafrate, Marchese e Mazzotta è stata encomiabile, anzi lodevole, la loro condotta di classe e la loro professionalità esemplare in tutta questa deplorevole vicenda. È una lezione per tutti. Ma essi sono gli unici che hanno pagato il prezzo immediato.

Peccato che quattro di loro (Cantisano, Giuliani, Marchese e Mazzotta) abbiano deciso di non ricandidarsi. Loro e Iafrate hanno fornito un modello da seguire per gli altri.

Traduzione in Italiano a cura di Marzio Pelù

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