Il Commento

Il ministro dell’Istruzione
sul piede di guerra

TORONTO – Diamogli credito per l’acume comunicativo in tempi di “crisi”. Di fronte all’interruzione delle trattative con operatori dell’istruzione e insegnanti, il ministro dell’Istruzione, Stephen Lecce, ha deciso di portare il suo messaggio direttamente a un pubblico più sensibile in caso di sciopero: genitori e nonni di scolari provenienti da comunità etniche orientate alla famiglia.

Lecce ha portato il suo caso ad un pubblico attento di giornalisti ed editori del National Ethnic Press and Media Council of Canada (NEPMCC) nella loro riunione mensile di lunedì 17 ottobre. Se la sua intenzione fosse stata quella di contattare i media che parlano più direttamente a quella fascia demografica, non avrebbe potuto costruire un’opportunità migliore per affermare il punto di vista del governo.
La sostanza della sua (e del governo) posizione non è cambiata ma il suo tono è stato progettato per dimostrare che “intendeva fare sul serio”. Forse quello era l’intero scopo dell’esercizio. Qualunque sia la ragione, ha beneficiato dell’assenza di opinioni contrastanti sia da parte dei sindacati che rappresentano l’altra parte dei negoziati, sia da posizioni partigiane nella legislatura provinciale.

Ha, però, preso in considerazione le domande dei membri del NEPMCC presenti. Ha mantenuto la posizione: i sindacati dei lavoratori della CUPE per l’istruzione [personale di supporto] e degli insegnanti (OSSTF, OECTA ecc.) sono l’unica vera minaccia al ritorno alla normalità nel sistema scolastico, secondo Lecce.

Le loro richieste sono esagerate e ingiustificate, ha affermato. Gli insegnanti dell’Ontario sono tra i più retribuiti in Canada, se non in Nord America, guadagnando in media oltre $ 100.000 all’anno e godendo di generosi benefici, tra cui un invidiabile piano pensionistico e un pacchetto di giorni di malattia. Una richiesta di andare oltre un ragionevole 1%-2% in più dell’attuale contratto potrebbe essere considerata da altri membri nel mercato del lavoro – inclusi i genitori – un po’ troppo, ha affermato.

Per rafforzare questo concetto, ha sottolineato (più di una volta) che il pacchetto presentato come equo dai membri della CUPE rappresentava un aumento vicino al 50% rispetto agli attuali livelli dei pacchetti salariali. Non ha danneggiato la sua premessa quando ha ammesso a malincuore che la loro richiesta di aumento dell’8,5% annuale (tutti i fattori considerati) nel mandato quadriennale del suo governo è ciò che porta all’indicatore del 50%. Sta tutto nel modo in cui si raggiungono i totali, ma era lui il responsabile della narrazione.

Il suo compito era quello di delineare la posizione del governo; il nostro di segnalarla e fornire il quadro per una posizione contraria. Se un desiderio di esprimerla nascesse dalle parti interessate.

Lecce ha inoltre delineato altre due iniziative correlate: il personale e le “abitazioni” – la costruzione e la riqualificazione degli edifici scolastici. I numeri, ha affermato, stanno raggiungendo livelli storici.

Potrebbe anche aver ragione lui; ma entrambi sono legati a una formula già incorporata nella struttura del finanziamento dell’istruzione: più studenti = più dollari in Grants for Student Needs (GSN) = più soldi per la costruzione e la manutenzione delle strutture (20% del GSN) = più dollari sia per il personale didattico che per quello tecnico.

I membri del NEPMCC rappresentano il 22% della popolazione canadese, al censimento del 2016. Una percentuale che probabilmente è aumentata significativamente nel censimento del 2021. Lecce merita il massimo dei voti per aver riconosciuto quella realtà. I partiti di opposizione e i sindacati dell’industria dell’istruzione potrebbero non essere a conoscenza di questo fatto.

Se lo sono, stanno deliberatamente evitando il loro obbligo di consegnare un messaggio direttamente a quel segmento della popolazione. D’accordo con lui o no, Lecce ovviamente lo sa e si comporta di conseguenza.

Traduzione in Italiano a cura di Marzio Pelù

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