TORONTO – Festeggiato nel 2020 il centenario di Federico Fellini, quest’anno è dedicato all’altra metà del grande regista: sua moglie Giulietta Masina. Nel suo centenario, ricordiamo Giulietta non solo come la moglie di Fellini, ma come la donna che ha dato spirito e vita ai personaggi creati per lei dal suo grande amore. Da Gelsomina a Cabiria e Giulietta a Ginger, la Masina dava ai suoi personaggi una grandissima umanità, riconosciuta da tutti. Il rapporto Fellini-Masina fu più profondo della loro unione matrimoniale (in piena guerra, nel 1943).
Una storia d’amore che cominciò nei tempi dell’EAIR, dove Giulietta fu la voce di Pallina in una rubrichetta radiofonica, “Le avventure di Cico e Pallina”, scritta da Fellini. Con l’intenzione di fare un film con la voce della sua Pallina, Fellini richiese una foto e successivamente un incontro con Giulietta. Quell’incontro sarebbe stato il più importante per la coppia. E, come racconta Fellini, tutto è nato lo stesso giorno che ha conosciuto Giulietta. Dopo sei mesi, i due innamorati si sposarono a Roma nell’appartamento della zia materna, a cui Giulietta fu affidata durante il suo percorso scolastico. Un matrimonio durato 50 anni esatti; ma, nonostante tutto, un matrimonio come tutti gli altri, con alti e bassi. I loro figli furono i film fatti insieme.
Senza la Masina, Fellini avrebbe sicuramente due Oscar in meno rispetto ai cinque in totale che si è guadagnato. Quei due film, “La Strada” e “Le notti di Cabiria”, rimarranno nella storia del cinema come due capolavori assoluti. Giulietta racconta che suo marito le incuteva una grandissima soggezione durante le riprese perché voleva che capisse già quello che lui voleva da lei. Come se lei facesse parte del suo corpo. La Masina fu protagonista in quattro film suo marito; ma anche quando non era di fronte alle telecamere, Giulietta partecipava dietro le quinte. Un esempio importantissimo fu la scelta del protagonista di un film che sarebbe diventato un’icona del cinema internazionale, “La dolce vita”.
Fu proprio la Masina a suggerire un suo collega di teatro, Marcello Mastroianni, per il ruolo di Marcello Rubini. Come la Masina, Mastroianni sarebbe apparso anche lui come protagonista in quattro film, di cui l’ultimo, “Ginger e Fred”, insieme con la Masina. Non si possono capire i lavori del grande regista, (o meglio, Maestro), senza la sua musa.
Ancora più significativa fu la scena dell’ultimo addio di Federico, scomparso il 31 ottobre 1993, un giorno dopo il loro cinquantesimo anniversario. Quella Giuliettina, minuta, il corpo consumato dalla malattia, salutava il suo marito come se salutasse l’altra metà di sé stessa. Solo cinque mesi dopo, il 23 marzo 1994, la Masina raggiunse suo marito in cielo, con in sottofondo il tema de “La Strada”. Nonostante lottasse contro il cancro, è credibile che colpa piuttosto fu del profondo cordoglio.
“Grazie, carissima Giulietta… E per favore, smettila di piangere!” la dichiarazione fatta da Federico Fellini sul palco degli Oscar a Hollywood nel 1993, poco prima della sua scomparsa. Una dedica che riassume in sé cinquant’anni d’amore e di lavori entrati nella storia del cinema italiano. Nel 2021 si ricorda con grande amore la moglie di Fellini, e non solo, Giulia Anna Masina detta Giulietta, nel centenario della sua nascita.
Auguri, Giulietta!
Giovanna Lisena
Nella foto, Giulietta Masina in Le notti di Cabiria (1957)