TORONTO – Sette canadesi su dieci (69%) pensano che Justin Trudeau dovrebbe dimettersi da leader del Partito Liberale e da Primo Ministro del Canada nel prossimo anno, prima delle elezioni federali previste nel 2025. Questa percentuale sale all’81% tra gli abitanti dell’Alberta (contro il 73% di Saskatchewan e Manitoba, il 70% dell’Ontario, il 66% della British Columbia, il 63% del Quebec ed il 62% delle province atlantiche). Soltanto il 31% ritiene che Trudeau dovrebbe rimanere Primo Ministro e leader liberale.
Sebbene la maggior parte dei canadesi pensi che Trudeau dovrebbe dimettersi, sono scettici sul fatto che lo farà. Poco più di un quarto (28%) ritiene probabile che Trudeau si dimetta dalla carica di leader del Partito Liberale nel 2024, mentre il 63% ritiene che questo risultato sia improbabile, con un terzo dei canadesi che lo ritiene molto improbabile. I canadesi più scettici sulle dimissioni di Trudeau includono quelli del Canada atlantico (76%) e dell’Alberta (71%), nonché i canadesi più anziani di età superiore ai 55 anni (72%). Nel frattempo, la maggior parte della fascia di età 18-34 ritiene che le dimissioni di Trudeau siano un risultato probabile (38%).
Indipendentemente dal fatto che Trudeau rimanga o se ne vada, sei canadesi su 10 (59%) pensano che probabilmente verranno indette elezioni federali nel 2024. Se le elezioni si terranno nel 2024 e Trudeau fosse ancora alla guida del partito, recenti sondaggi suggeriscono che i liberali farebbero probabilmente subirà una clamorosa sconfitta. E questo viene confermato da ormai tutti i sondaggi e studi come quello di Nanos Research, che ha pubblicato le ultime proiezioni mensili: il sostegno ai Conservatori è in forte aumento dall’estate e se si tenessero le elezioni oggi, i Tories otterrebbero almeno 166 seggi rispetto ai 53 dei Liberali, con una corsa serrata per 76 seggi che vedrebbe però ampiamente favoriti i Conservatori.
Le proiezioni, intese a mostrare come il sostegno popolare ad un partito si tradurrebbe in seggi alla Camera dei Comuni, vedono l’NDP a 20 seggi, i Verdi a 1 e il Bloc Quebecois a 22.
“Se le elezioni si tenessero oggi, (i Conservatori) vincerebbero”, ha detto il presidente di Nanos Research, Nik Nanos, a CTV.
La notizia diventa ancora più cupa per i Liberali se si considerano i cambiamenti nella proiezione dei seggi dalle elezioni federali del 2021. Le modifiche alla proiezione dei seggi di Nanos mostrano infatti che i Liberali perderebbero 64 seggi rispetto alle elezioni del 2021, mentre i conservatori ne guadagnerebbero 61. “La maggior parte di questo (avviene) in Ontario e nel Canada Atlantico, dove fondamentalmente si tratta di un declino liberale e di una ripresa conservatrice”, ha detto Nanos, aggiungendo che “ci sono ancora 76 seggi che sono troppo vicini per essere richiamati nelle proiezioni dei posti, quindi forse c’è un po’ di margine di manovra. Ma la traiettoria è abbastanza chiara in questo particolare momento e le oscillazioni che hanno avuto luogo, soprattutto in Ontario e nel Canada Atlantico, sono molto chiare”.
Lo studio di Nanos esamina anche la performance dei partiti federali in termini di sostegno elettorale ed il “marchio personale” dei loro leader, confrontando gli ultimi numeri di dicembre con le elezioni del 2021. Ebbene, i numeri attuali dei Liberali sono in calo del 7% rispetto al 2021, mentre i Conservatori sono in aumento del 6%. L’NDP e i Verdi sono in rialzo di qualche punto, mentre il Blocco e il Partito Popolare sono scesi del 3% ciascuno. Questa tendenza diventa più evidente se si guarda al “primo ministro preferito” che riflette le opinioni dei canadesi sui leader del partito: Trudeau è in calo di ben 10 punti percentuali rispetto a quando si è assicurato la sua terza vittoria alle elezioni generali nel 2021, anche se non la vittoria della maggioranza che sperava. Poilievre, nel frattempo, rispetto a Erin O’Toole che guidava i Conservatori alle ultime elezioni, sta facendo cinque punti meglio del suo predecessore. Conclusione: in questo momento Pierre Poilievre (con il 32,8% di gradimento) ha circa 12 punti di vantaggio su Justin Trudeau (il cui gradimento è al 20,9%).
