TORONTO – L’annuale ICFF, recentemente ribattezzato ICFF Lavazza IncluCity Festival, ha appena annunciato il suo programma per il Festival di quest’anno, che si svolgerà dal 27 giugno al 21 luglio 2024. Gli spettatori possono ora andare online per vedere e prenotare le proiezioni per i film italiani e multiculturali.
Di particolare interesse per gli appassionati di cinema e gli esperti al Festival di quest’anno è una mostra mai vista prima dedicata all’iconico regista italiano Federico Fellini. Metterà in mostra opere storiche del leggendario autore nel sito d’epoca rivitalizzato del Distillery District. La mostra si intitolerà “Fellini Forever: A Journey into Fellini’s Studio” e includerà una collezione di pezzi iconici provenienti dai set del regista e dai suoi film più acclamati. Il presidente del consiglio direttivo dell’ICFF Paul Golini: “La mostra è realizzata grazie al costante sostegno del Consolato Generale d’Italia, che costituisce la pietra angolare del nostro Festival. Il costante sostegno del Consolato non è solo cruciale per questa straordinaria mostra, ma è anche essenziale per l’intero Festival, consentendoci di mostrare la ricchezza del cinema italiano e della cultura italiana”.
La storia di come i cimeli di Fellini sono arrivati a Toronto, e presto all’ICFF, è stata condivisa durante la presentazione del programma, mettendo in ombra in una certa misura la line-up che seguì – un merito dell’enorme contributo di Fellini alla forma d’arte e all’industria. Il Console Generale d’Italia Luca Zelioli: “Molti mesi fa fui informato che una vasta collezione di oggetti, cimeli appartenuti personalmente a Federico Fellini era qui a Toronto. Questi oggetti, questi cimeli sono qui a Toronto grazie all’amore di un fan di Fellini. Ha comprato questi pezzi in Italia e li ha portati qui. Sono rimasto stupito da questa grande collezione, che è meravigliosa, ma allo stesso tempo sono rimasto deluso perché non era aperta al pubblico. Dobbiamo trovare un modo in cui Toronto, che è la capitale [canadese] dell’industria cinematografica, possa avere accesso a questi bellissimi pezzi. Il pubblico vedrà proprio da questa location che tipo di pezzi Toronto ha qui a disposizione. E chissà che tra qualche anno il più importante museo su Fellini non si trovi proprio qui a Toronto”.
L’appassionato di Fellini a cui si riferiva il Console Generale è Fabio Varlese, membro del consiglio direttivo dell’ICFF. Varlese ha condiviso la storia sul suo incontro casuale con Fellini a Roma nel dicembre del 1991 alla conferenza stampa dell’ICFF di giovedì. “Sono in Piazza del Popolo e sto bevendo il mio cappuccino quando mi giro e identifico immediatamente Federico Fellini. Non so cosa mi ha preso ma ho avuto il coraggio di avvicinarmi a lui… e poi mi ha chiesto ‘vieni a sederti, prendiamo un caffè insieme’ e non potevo credere che fosse interessato a parlare con me. Avevo 23 anni”.
Secondo il racconto, 35 anni dopo Fabio Varlese e Paul Golini furono invitati a Cinecittà e successivamente a pranzo con il più stretto compagno di Fellini e direttore artistico, Roberto Mannoni, che è stato il custode dell’eredità del regista e dei pezzi da museo. Varlese ha spiegato: “Ci ha preso in simpatia e ci volevano italo-canadesi per apprezzare il valore, la bellezza, l’eredità di Federico Fellini. E noi siamo diventati spontaneamente le persone che si sono assunte questo compito per portare avanti l’eredità di Fellini. Probabilmente sei decenni e mezzo della sua vita sono in questa mostra. E c’è tanto da apprezzare e tanto da scoprire”.
Massimo Volpe, autore di questo articolo, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix