Canada

I premier per il pugno duro: dazi, pressing su Trudeau

TORONTO – Una risposta a muso duro, senza cedimenti, di fronte alla minaccia dei dazi doganali. Continua il pressing dei premier dopo il meeting virtuale di mercoledì con Justin Trudeau per affrontare l’emergenza scatenata dalla promessa di Donald Trump di attivare tariffe punitive per il Canada a partire dal 20 gennaio.

In particolare a guidare la linea dei falchi sono stati Doug Ford e la premier dell’Alberta Danielle Smith, che hanno chiesto al primo ministro di preparare una lista completa delle contromisure da prendere contro i dazi americani. I premier si incontreranno di nuovo con Trudeau domenica e lunedì: è stato deciso che ogni leader provinciale presenterà la propria lista

Come ha poi ribadito anche ieri Ford, la speranza è quella che il tycoon newyorchese decida di tornare sui suoi passi: le contromisure canadesi sarebbe quindi un’estrema ratio solo se il futuro inquilino della Casa Bianca andrà avanti per la sua strada.

Il premier dell’Ontario si è detto pronto a tagliare la fornitura elettrica a 1,5 milioni di americani, limitare le importazioni di alcol prodotto negli Stati Uniti e limitare le esportazioni di minerali critici canadesi. In particolare, il piano di Ford prevede la limitazione delle esportazioni di energia elettrica verso il Michigan, lo Stato di New York e il Wisconsin, limitazione delle esportazioni di minerali critici canadesi necessari per le batterie dei veicoli elettrici e la catena di approvvigionamento, freno alle gare d’appalro del governo dell’Ontario per le società americane e limitare l’LCBO, il più grande acquirente di alcolici al mondo, dall’acquisto di alcolici di provenienza americana.

Alcune delle misure avrebbero anche un costo per l’economia dell’Ontario. Ad esempio, la politica di restrizione energetica, concepita dal Ministero dello Sviluppo Economico e del Commercio, potrebbe costare alla tesoreria provinciale tra i 400 e i 700 milioni di dollari di mancate entrate. Ma l’impatto economico sui negli Stati Uniti è stimato in miliardi di dollari.

Il premier dell’Alberta Smith ieri ha annunciato un investimento di 29 milioni di dollari nella creazione di una nuova unità di pattuglia dello sceriffo per rafforzare la sicurezza al confine tra Canada e Stati Uniti.

L’unità sarà supportata da circa 50 sceriffi, 10 droni di sorveglianza per il freddo e quattro cani antidroga e dovrebbe essere operativa all’inizio del prossimo anno.

Una zona profonda due chilometri lungo il confine sarà considerata un’infrastruttura critica, in modo che gli sceriffi possano arrestare senza mandato chiunque venga sorpreso a tentare di attraversare illegalmente o a trafficare droghe o armi illegali.

Nella foto in alto, Justin Trudeau insieme ai ministro Chrystia Freeland e Dominic LeBlanc

More Articles by the Same Author:

Translate »