Canada

I conservatori di Ford fanno il vuoto:
vantaggio del 13%
sul Partito Liberale

TORONTO – Il Progressive Conservative in netta ascesa, liberali in difficoltà, Ndp in caduta libera. È questa l’istantanea scattata ieri da Abacus attraverso un sondaggio che mette in luce come i rapporti di forza tra i partiti in Ontario abbiano subito profondi cambiamenti negli ultimi mesi. Stando all’indagine demoscopica, la maggioranza conservatrice che sostiene il premier Doug Ford sta consolidando il proprio vantaggio, passando indenne – o quasi – in quel campo minato di polemiche che vanno dalla vicenda Greenbelt a quella dei legami del leader conservatore con alcuni imprenditori edili della GTA. Al contrario, i due partiti di opposizione vivono uno stato di crisi che dura almeno dalle elezioni del 2022 e non si intravedono segnali di ripresa.

Secondo Abacus, se si dovesse votare in questo momento, il Progressive Conservative si stabilizzerebbe attorno al 41 per cento (più 3 per cento dall’ultimo sondaggio), con un margine di vantaggio di 13 punti percentuali rispetto al Partito Liberale, fermo al 28 per cento. Molto negativo il risultato dei neodemocratici, che scendono al 22 per cento con una perdita di 4 punti percentuali rispetto all’ultima rilevazione effettuata nel dicembre del 2022.

Stabili infine i Verdi, che si confermano al 5 per cento e alla relativa irrilevanza – almeno numerica – nella politica provinciale.

Questo sondaggio mette in luce ancora una volta due elementi che ci stanno accompagnando da molto tempo. Da un lato la tenuta del premier Ford in una buona fetta dell’elettorato provinciale, nonostante alcune fasi di difficoltà, dall’altro le evidenti difficoltà dei due partiti d’opposizione, che dopo la batosta elettorale non sono ancora riusciti a riorganizzarsi sul territorio. Impressiona, in particolare, il risultato estremante negativo dell’Ndp, che nei mesi scorsi si è dotato di una nuova leadership a differenza dei grit. Evidentemente la luna di miele tra la nuova leader Marit Stiles e l’elettorato ha avuto vita breve. Diverso il discorso per il Partito Liberale, che deve ancora scegliere il proprio leader dopo le dimissioni di Steven Del Duca dopo la sconfitta nel voto del 2022.

A livello geografico, i liberali sembrano essere competitivi solamente a Toronto, dove si troverebbero in parità statistica con il Progressive Conservative. Nel resto della provincia non c’è partita, almeno in questa fase. Nella Greater Toronto Hamilton Area (GTHA) il Partito di Ford si trova al 45 per cento delle intenzioni di voto, mentre i liberali si attestano al 30 per cento e i neodemocratici non vanno oltre il 21 per cento.

Nelle regioni del Nord dell’Ontario stessa musica, con il Progressive Conservative che raggiunge quota 47 per cento, il Parttito Liberale al 24 per cento e l’Ndp al 23 per cento.

Nell’Ovest della provincia il partito del premier si attesta al 38 per cento, con l’Ndp che scavalca i liberali e raggiunge il 27 per cento delle intenzioni di voto. I grit invece si fermano al 20 per cento.

Nell’Est Ontario, infine, i conservatori viaggiano attorno al 42 per cento, mentre per il secondo posto è testa a testa tra liberali e neodemocratici, che registrano rispettivamente il 21 e il 20 per cento dei consensi.

Con questi numeri, il governo conservatore può dormire sogni tranquilli. Sopra al 40 per cento dei consensi, con le opposizioni spaccate a metà, l’ipotesi di un futuro governo di maggioranza è ancora la più probabile per Doug Ford. Liberali e Ndp devono riorganizzarsi profondamente, se vogliono tornare ad essere rilevanti.

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