Canada

Google, $100 milioni all’anno
ai media canadesi

TORONTO – Il governo federale ha ottenuto un primo, storico risultato nella battaglia intrapresa da quasi un anno contro i giganti del web per costringerli a finanziare i media canadesi che pubblicano notizie on line fornendo, di fatto, gratuitamente contenuti giornalistici professionali ai motori di ricerca ed ai social network: Google ha infatti accettato di versare 100 milioni di dollari all’anno “in cambio” dei contenuti che i giornali danno in pasto al popolo del web. Ad annunciare la svolta è stato, ieri, il ministro federale del Patrimonio, Pascale St-Onge (nella foto sotto, dalla sua pagina Twitter @PascaleStOnge_), che ha svelato i primi dettagli dell’accordo, spiegando che il colosso di internet continuerà a condividere contenuti di notizie canadesi “prodotte” dai vari media locali e, in cambio, lo stesso Google effettuerà pagamenti annuali alle società giornalistiche nell’ordine di 100 milioni di dollari.

Il “cavallo di Troia” che ha permesso al governo di mettere a segno il “colpo” è il disegno di legge C-18, intitolato Online News Act, che stabilisce un quadro che richiedere ai giganti digitali Google e Meta di sviluppare accordi con siti di notizie canadesi per fornire loro un compenso per i contenuti giornalistici pubblicati sulle loro piattaforme. Quando il disegno di legge è stato approvato a giugno, sia Google che Meta hanno fatto muro: invece di accettare compensare le organizzazioni dei media, hanno annunciato il blocco delle notizie canadesi dalle loro piattaforme.

Meta l’ha fatto subito e tuttora continua a bloccare (da ormai sei mesi) i contenuti delle piattaforme di notizie canadesi (compresi quelli del Corriere Canadese) su Facebook e Instagram, nonostante le pressioni politiche e pubbliche per invertire la rotta. Google aveva invece spiegato che, salvo adeguamenti alle normative federali proposte alla base delle nuove regole, avrebbe seguito l’esempio di Meta rimuovendo i collegamenti alle notizie canadesi dai suoi motori di ricerca a partire dall’entrata in vigore della legge, cioè dal prossimo 19 dicembre.

Il colosso della tecnologia aveva espresso preoccupazione per “gravi problemi strutturali con il C-18 che purtroppo non sono stati affrontati durante il processo legislativo” e aveva definito il disegno di legge una “tassa sui collegamenti” che “interrompe il modo in cui il web ed i motori di ricerca hanno lavorato per più di trent’anni”, esponendoli a “responsabilità finanziaria illimitata”.

Il governo federale, a sua volta, aveva fissato in 172 milioni di dollari il “prezzo” stimato su quanto Google avrebbe dovuto spendere per compensare annualmente i media canadesi.

Evidentemente è stato raggiunto un compromesso a quota $ 100 milioni. Restano da chiarire i criteri per la distribuzione dei contributi fra i vari media canadesi: su questo aspetto, il ministro non fornito ulteriori dettagli, così come sull’altro fronte della trattativa, quello con Meta (Instagrasm e Facebook) che secondo il governo federale dovrebbe versare una cifra annuale di almeno 62 milioni di dollari. Al momento, mentre scriviamo, i nostri contenuti sono ancora oscurati, in Canada, sia su Instagram che su Facebook: possiamo “postare” i nostri articoli nelle due piattaforme ma nessuno in Canada più vederli, mentre nel resto del mondo sono visibili. Meta si accoderà a Google o continuerà in solitaria il suo braccio di ferro con il governo (e con i media) del Canada?

Foto in alto di Photo Mix da Pixabay

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