Focus

Il sostegno governativo
durante l’emergenza

TORONTO – La ripresa economica non è stata facile sulla scia del Covid-19. Disoccupazione, riduzione delle ore lavorative e chiusura di innumerevoli imprese. La perdita di entrate per il reddito, provocata da lockdown intermittenti, ha creato la forte necessità di un sostegno finanziario. Questi aiuti all’economia variano da un Paese all’altro, ma sono presenti in quasi tutte le nazioni.

Nel 2020, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), ha stimato che il reddito da lavoro globale è diminuito dell’8,3%, pari a 3,7 trilioni di dollari americani ($5,1 trilioni CAD), rispetto al 2019. Il dato – pari al 4,4% del prodotto interno lordo (Pil) mondiale – non comprende i sostegni al reddito a favore di quelle persone colpite dalla perdita del posto di lavoro durante la pandemia.

Per quanto riguarda i Paesi che forniscono sostegno al reddito, vi sono variazioni significative tra le regioni geografiche. In questo contesto, la terminologia “sostegno al reddito” è ampiamente definita come copertura degli stipendi perduti, fornendo un reddito di base universale o pagamenti diretti alle persone che hanno perso il lavoro o che non possono lavorare. Alcuni governi non hanno implementato tali programmi di sostegno al reddito.

Ad esempio, Our World in Data, che documenta dei sostegni al reddito durante il Covid-19, identifica diversi Paesi che non forniscono alcun sostegno per le entrate perse. Il Venezuela, la Siria e l’India sono solo alcuni Paesi che non hanno un programma universale per aiutare i cittadini a recuperare il salario perso a causa della pandemia. Tuttavia, secondo l’OIL, le perdite di ore lavorative sono state particolarmente elevate in America Latina e nell’Asia meridionale.

Inoltre, la maggior parte dei Paesi a reddito basso o medio-basso non ha i mezzi per offrire tali programmi di sostegno finanziario come stimolo economico.

Nel resto del mondo, altri Paesi come l’Italia, il Portogallo e l’Australia hanno offerto programmi in cui meno del 50% dei salari persi sono stati pagati ai loro cittadini. L’Italia, ad esempio, si basa su programmi per il mantenimento del posto di lavoro che sovvenzionano il salario dei lavoratori durante la crisi sanitaria.

Mentre tutti i Paesi continuano ad avvertire gli effetti del coronavirus, alcuni governi, sporadicamente offrono pagamenti diretti per coprire oltre il 50% dei salari perduti.

Il Canada, gli Stati Uniti ed il Regno Unito sono tra i governi più disposti ad offrire aiuto finanziario a coloro che sono stati influenzati dalla pandemia.

Ad esempio, il Canada ha introdotto il Canadian Emergency Relief Benefit (CERB), per aiutare i canadesi penalizzati dalla perdita del reddito provocata da misure di lockdown per limitare la diffusione del coronavirus. Dai primi pagamenti, emessi da metà marzo ad ottobre 2020, il CERB ha concesso $82 miliardi di CAD a 8,9 milioni di canadesi a causa della perdita di salari. Da allora il programma è stato sostituito da nuovi benefici per il reddito al costo di $ 37 miliardi.

Poiché i Paesi continuano a raddoppiare gli sforzi per combattere il Covid-19, la qualità della ripresa dipenderà da un’ampia gamma di fattori sociali, economici e politici.

Non sarà facile, soprattutto perché nuovi ceppi del coronavirus minacciano una terza ondata e futuri lockdown.

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