TORONTO – Da ieri l’Ontario ha eliminato l’obbligo vaccinale e le policy che richiedevano i test per il Covid-19 nelle scuole, nelle case di cura a lunga degenza e negli ospedali.
La strada intrapresa dal governo della provincia è quella dell’allentamento delle restrizioni: la scorsa settimana infatti il Chief Medical Officer of Health of Ontario Kieran Moore ha detto in modo chiaro che la provincia revocherà entro il 27 aprile i restanti requisiti di mascherine e ordini di emergenza volti a frenare la diffusione del coronavirus.
Cade, quindi, tra mille polemiche l’obbligo vaccinale per scuole, strutture sanitarie ed ospedali così come i test obbligatori per il personale non vaccinato. Tuttavia, le singole organizzazioni possono continuare a mantenere le proprie linee guida: la maggior parte degli ospedali ha già fatto sapere che continuerà a implementare l’obbligo di vaccinazione. I settori interessati, ha assicurato il governo, continueranno a ricevere forniture di test antigenici rapidi e il personale sanitario e i residenti rimarranno idonei per i test PCR gratuiti.
Da ieri la provincia ha allentato ulteriormente le regole in vigore per i visitatori nelle case di cura a lunga degenza. Ora i residenti non vaccinati potranno rimanere fuori dalla struttura che li ospita anche durante la notte e sono autorizzati a ricevere contemporaneamente la visita di quattro propri familiari o amici. Anche i bambini sotto i cinque anni che non sono vaccinati potranno entrare nelle LTC della provincia.
Il passaporto vaccinale è stato quindi messo in soffitta e la provincia si appresta a fare un ulteriore passo verso la libertà dalle restrizioni lunedì prossimo. Dal 21 marzo, infatti, le mascherine non saranno più richieste nelle scuole, nei negozi di alimentari, nei centri commerciali e nella maggior parte dei locali al chiuso. Le mascherine rimarranno obbligatorie per il trasporto pubblico, l’assistenza a lunga degenza, le case di riposo e altre strutture sanitarie, i centri di accoglienza, le carceri e gli edifici che accolgono le persone con disabilità dello sviluppo.
Sarà il 27 aprile che tutte le direttive rimanenti ai sensi del Reopening Ontario Act terminano. Le restanti norme sanitarie vengono revocate, inclusa una che richiede legalmente che gli operatori sanitari che interagiscono con sospetti pazienti di Covid-19 indossino una mascherina N95. Il Ministero della Salute, tuttavia, orienterà ancora gli operatori sanitari a indossare dispositivi di protezione individuale, probabilmente includendo ancora le maschere N95.
La revoca delle restrizioni implementate a causa del dilagare dei contagi di Covid, anche se ora il virus è per alcuni versi contenuto, non raccoglie i favori di buona parte del mondo scientifico. “È troppo presto per dire se eliminare l’obbligo della mascherina sia la mossa giusta in questo momento – ha detto direttore del Science Advisory Table dell’Ontario Peter Jüni – non è supportata dalla scienza in questo momento perché è semplicemente troppo presto. Avremmo bisogno dei dati di almeno una o due settimane in più per dire ’ok, la situazione è stabile’, facciamo il passo successivo”.
Anche nelle scuole c’è tumulto: genitori e insegnanti sono preoccupati anche perché la data ’no mask’ coincide con il rientro a scuola dopo il March Break, ovvero quando le famiglie viaggiano, incontrano amici e possono quindi contrarre il virus. Il premier Ford e il ministro Lecce sono stati irremovibili ed hanno chiesto ai provveditorati scolastici di seguire le direttive del governo. Del resto il dottor Moore ha detto chiaramente che “dobbiamo imparare a vivere con il Covid”.