TORONTO – Non si spegne la polemica sulla cancellazione del ricevimento organizzato da Justin Trudeau per Giorgia Meloni all’AGO di Toronto. L’evento, in programma sabato pomeriggio, è saltato per motivi di sicurezza a causa di una manifestazione pro Gaza davanti all’Art Gallery of Ontario. Ora, a bocce ferme, si cerca di ragionare sulle responsabilità e questo, ovviamente, non fa altro che alimentare un clima di accuse e veleni che stanno andando avanti ormai da più di due giorni.
Innanzitutto, la domanda che continua a circolare è quella relativa alla reale necessità di far saltare il ricevimento: c’erano, cioè, le condizioni per far svolgere l’evento senza compromettere l’incolumità dei due primi ministri e degli ospiti invitati all’AGO? Su questo fronte le valutazioni sono discordanti. Secondo quanto comunicato dalla portavoce della polizia di Toronto, Stephanie Sayer, il ricevimento poteva svolgersi regolarmente. “La polizia – ha aggiunto – era in stretto contatto con il team addetto alla sicurezza del primo ministro ed era pronta a garantirgli un accesso sicuro nell’edificio. La polizia di Toronto, inoltre, non ha affatto raccomandato che l’evento venisse cancellato. Molti degli invitati si trovavano già all’interno dell’AGO. Alla fine la decisione di cancellare l’evento è arrivata dai responsabili della sicurezza del primo ministro”.
In effetti, come abbiamo documentato nell’edizione di lunedì, all’esterno della galleria non si è mai avuta l’impressione che vi fossero problemi per l’incolumità degli invitati. Gli animi si sono surriscaldati solamente con l’arrivo del ministro per lo Sviluppo Internazionale Ahmed Hussen, ma non è stato necessario alcun intervento diretto degli agenti. Tanto è vero, come peraltro ha confermato la portavoce della polizia di Toronto, che durante la protesta non sono stati effettuati fermi o arresti.
Diversa la posizione dello staff di Trudeau. Charlotte Hibbard, portavoce dell’RCMP, che gestisce la sicurezza del primo pinistro, ha sottolineato come a suo avviso non fosse sicuro spostare Trudeau e Meloni nell’edificio a causa di diversi fattori, “tra cui le dimensioni e la natura volatile della folla agli ingressi della sede”. “La polizia di Toronto e l’RCMP sono stati mobilitati per rendere l’area sicura per l’ingresso dei primi ministri, ma una stima di quanto tempo ci sarebbe voluto per rendere gli ingressi sicuri e accessibili ci ha portato a questa conclusione: non poteva essere garantito prima della fine del breve evento”.
Nel frattempo continuano ad arrivare le reazioni di alcuni politici invitati al ricevimento saltato. “Membri della comunità italo-canadese – ha scritto il deputato Francesco Sorbara su X – provenienti da tutto il Canada si sono riuniti in attesa di salutare il primo ministro Meloni e il primo ministro Trudeau, ma invece hanno ricevuto sputi addosso e sono stati aggrediti fisicamente e abusati verbalmente. È stato assolutamente disgustoso e inaccettabile”.
Dure anche le parole le parole di Marco Mendicino: “Disgustosi manifestanti antisemiti – ha postato su X – hanno incalzato, minacciato e aggredito i membri della comunità italo-canadese durante un evento ufficiale ieri sera all’AGO nel centro di Toronto. Urlare, spingere e sputare contro gli anziani, chiamandoli “assassini di bambini genocidi” ti rende davvero duro. S……e assolute. Questi teppisti pensano di aver ottenuto una vittoria la scorsa notte, ma tutto ciò che hanno fatto è stato perdere il sostegno dell’opinione pubblica e mettersi in imbarazzo. È ora che la follia finisca”.
Nella foto in alto, un momento della protesta pro-Palestina (foto: Marzio Pelù / Corriere Canadese)
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