TORONTO – Pugnali, barre di metallo, spade e anche machete. Una battaglia religiosa e politica, questa tra Hindu e Sikh, che lunedì sera ha trasformato Brampton in un campo di battaglia al punto che la polizia di Peel ha emesso un avviso di sicurezza pubblica ed ha esortato i manifestanti ad allontanarsi dall’area vicina al tempio Hindu Sabha Mandir, teatro il giorno prima di violenti scontri tra gli stessi gruppi. “Questa è ora un’assemblea illegale e sgombereremo l’area”, ha scritto su X Twitter la polizia.
A dare man forte agli agenti di Peel sono stati quelli della polizia di Toronto. La manifestazione di lunedì sera è iniziata poche ore dopo che la polizia ha annunciato che tre uomini di 23, 31 e 43 anni, erano stati arrestati in seguito alla violenza scoppiata tra gruppi di manifestanti il giorno prima a Brampton e Mississauga all’esterno di un tempio indù e di un gurdwara sikh. Inoltre un poliziotto della forza di Peel è stato sospeso.
Il primo scontro è avvenuto fuori dal tempio Hindu Sabha Mandir durante la visita dei funzionari consolari indiani. Più tardi sono scoppiati altri scontri fuori dal gurdwara di Malton dopo che decine di persone, alcune delle quali sventolavano o erano avvolte nella bandiera nazionale indiana, hanno marciato verso il luogo di culto sikh.
I video ripresi fuori dal tempio indù hanno mostrato i dimostranti che tenevano striscioni a sostegno del Khalistan, una regione dell’India per la quale i Sikh vogliono l’indipendenza, sche si scontravano con i fedeli indù.
Non nasconde la sua irritazione per quanto successo il sindaco di Brampton Patrick Brown secondo cui la manifestazione di lunedì includeva alcuni partecipanti che cercavano di “incitare alla violenza e all’odio”. “Tutti devono allentare la tensione. So che le tensioni sono alte in questo momento, ma il punto di partenza è che non abbiamo bisogno di proteste nei luoghi di culto – ha detto – c’è il diritto di protestare, ma non deve essere nelle vicinanze di un luogo di culto. Tutti hanno il diritto di andare nel loro luogo di culto per pregare, senza molestie, intimidazioni e violenza. E questo diritto fondamentale è stato violato negli ultimi giorni, sfortunatamente”.
La tensione è alle stelle in questa violenta disputa tra Sikh e Hindu che non conosce esclusione di colpi e che sembra destinata a salire di tono. “Temo che la situazione si aggraverà se non diciamo chiaramente che c’è una linea di demarcazione che non può essere oltrepassata”, ha detto Brown.
Queste risse di violenza inaudita avvenute per due giorni consecutivi a Brampton si inseriscono nel contesto delle crescenti tensioni diplomatiche tra Canada e India per le accuse di violenza contro i sikh canadesi. Ottawa ha accusato il ministro degli Interni indiano di essere dietro a diversi attacchi contro attivisti sikh sul suolo canadese. Il governo indiano, dal canto suo, nega le accuse.
Il mese scorso, il Canada ha espulso sei diplomatici indiani per accuse secondo cui avrebbero utilizzato le loro posizioni per raccogliere informazioni sui canadesi nel movimento indipendentista pro-Khalistan e poi passato i dettagli a bande criminali che hanno preso di mira direttamente gli individui. L’India accusa da tempo il Canada di ospitare terroristi pro-Khalistan che Nuova Delhi ha chiesto a Ottawa di estradare, sebbene i funzionari canadesi affermino che tali richieste spesso non siano sostenute da prove valide.
In alto, un fermo immagine della rissa di lunedì sera (Chandra Arya – Twitter X)
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