Canada

Obbligo mascherine,
l’Oecta sfida Doug Ford

TORONTO – I contagi sono in rapido e costante aumento tra gli studenti e gli insegnanti. A lanciare l’allarme, e a chiedere al tempo stesso il ripristino dell’obbligatorietà delle mascherine, è l’Ontario English Catholic Teachers Association (Oecta).

Per poter garantire la continuazione dell’anno scolastico occorre agire e soprattutto bisogna farlo subito, dicono gli insegnanti: “Chiediamo al governo di annullare la decisione del 21 marzo che pone fine alle mascherine in tutte le scuole – afferma la presidente dell’Oecta Barb Dobrowolski – le assenze di insegnanti e studenti a causa del Covid stanno causando gravi interruzioni della didattica”.

La decisione del governo, secondo Dobrowolski, è stata affrettata ed è arrivata nel momento sbagliato. “Il Covid-19 non è finito. Le assenze degli insegnanti e del personale non docente dovute al virus non vengono colmate in tempi brevi – ha affermato Barb Dobrowolski – avevamo già fatto presente al governo che la data del 21 marzo per eliminare l’obbligo delle mascherine non era affatto indicata, soprattutto a causa dei possibili effetti combinati di viaggi internazionali e riunioni private ​​che si verificano durante il March Break”.

La provincia, inoltre, non segnala quanti insegnanti e personale contraggono il Covid-19 come ha fatto nel corso del 2020 e del 2021 e non richiede alle unità di sanità pubblica di far rimanere a casa in isolamento le classi in caso di esposizione. Non è necessario neppure che le scuole avvisino i genitori delle eventuali esposizioni al virus dei bambini. Quel che il governo dell’Ontario fa, è pubblicare i tassi di assenza delle scuole, dati peraltro parziali dal momento che non tutte le scuole inviano questa informazione ogni giorno.

Giovedì scorso, il Toronto Catholic District School Board ha riportato un tasso di assenza del 10,2% mentre il Toronto District School Board ha segnalato un tasso di assenza del 14,7%. Da notare che il Toronto Catholic District Board è uno dei pochi consigli scolastici che continuano a documentare tutti i casi, principalmente attraverso test antigenici rapidi volontari a casa: giovedì ha segnalato 105 nuovi casi di Covid-19 nelle sue scuole, rispetto ai 100 di una settimana prima e ai 36 di due settimane fa.

Ed ancora alla St. Brendan Catholic School nell’area di Port Union a Scarborough, i contagi tra personale e studenti in 15 giorni sono saliti ad almeno 113 mentre nelle prime due settimane di marzo, di casi, non ce n’era neppure uno.

Nonostante la preoccupazione di molti genitori i dirigenti della scuola hanno deciso che in base a quanto stabilito dal governo all’inizio di quest’anno, la scuola rimarrà aperta.

Ma il problema delle assenze di studenti e insegnanti sembra essere sfuggito di mano in queste ultime settimane. Un fiduciario scolastico del Thames Valley District School Board ha affermato che due delle sue scuole avrebbero chiuso e sarebbero tornate all’apprendimento solo virtuale a causa di “problemi di personale”. Ogni giorno, ha precisato il fiduciario, il provveditorato in questione deve fare i conti con 400 assenze tra il personale, assenze dovute principalmente al Covid.

Ma, a quanto pare, anche a fronte di questa situazione, il premier Ford non fa una piega. “Voglio che le persone abbiano la possibilità di scegliere se indossare una mascherina o meno – ha detto Ford – il recente aumento in corso dei contagi di Covid-19 in tutta la provincia è solo un piccolo picco”. Nulla di cui preoccuparsi, insomma.

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