Canada

Emergencies Act
tra diritti personali e sicurezza

TORONTO – Diritti personali e sicurezza nazionale, il tutto con la necessità da parte del governo di trovare un giusto equilibrio per il rispetto di questi due principi fondamentali alla base dello Stato di diritto. È stato questo il tema che è emerso ieri durante i lavori della commissione pubblica d’inchiesta a Ottawa sull’utilizzo per la prima volta nella storia del Canada della legislazione d’emergenza, usata lo scorso febbraio per porre fine all’occupazione del centro di Ottawa e dei valichi di frontiera da parte dei manifestanti del Freedom Convoy. Nelle precedenti sei settimane hanno offerto la loro testimonianza le forze di polizia, i capi dei diversi servizi di sicurezza, i leader della protesta nonché una lunga lista di esponenti di governo: ben sette ministri, fino al primo ministro Justin Trudeau. Gli esponenti dell’esecutivo liberale hanno raccontato gli eventi che portarono il primo ministro ad attivare l’Emergencies Act per uscire dalla crisi.

Ora i lavori della commissione entrano nella parte tecnica. Ieri sono intervenuti esperti di diritto pubblico e costituzionalisti che hanno fornito il loro punto di vista sul diritto legittimo di manifestare e sul limite, inviolabile, che deve esserci nel garantire la sicurezza pubblica degli altri cittadini. Per tutta la settimana è in programma una lunga lista di interventi: circa 50 esperti condivideranno le loro prospettive sull’uso della legge sulle emergenze, compresa la necessità di un aggiornamento normativo per una legge entrata in vigore nel 1988, prima dell’avvento di Internet e dei social media che in questa vicenda hanno recitato un ruolo fondamentale.

Altri argomenti che saranno discussi questa settimana includono criptovaluta, le catene di approvvigionamento internazionali e il diritto penale, con discussioni in gran parte guidate da documenti politici commissionati dall’inchiesta all’inizio di quest’anno.

Trudeau ha invocato l’Emergencies Act il 14 febbraio dopo che migliaia di manifestanti associati al “Convoglio della libertà” hanno bloccato il centro di Ottawa e i principali valichi di frontiera.

La convocazione di un’inchiesta pubblica è un requisito previsto dalla legislazione di emergenza e il giudice Paul Rouleau, il commissario dell’inchiesta, deve presentare la sua relazione al Parlamento entro il 20 febbraio 2023.

Intanto abbiamo anche i dati sul costo della commissione. Il prezzo per l’inchiesta che sonda l’uso da parte del governo dell’Emergencies Act non è stato ancora finalizzato – ma potrebbe essere di circa 18,8 milioni di dollari, secondo il Privy Council Office (PCO).

Mentre il totale non sarà noto fino a quando la Commissione di emergenza per l’ordine pubblico non completerà il suo lavoro, il governo federale ha approvato 18,8 milioni di dollari per coprire i suoi costi.

Il governo ha anche fornito alla commissione l’accesso alla struttura Library and Archives Canada di Ottawa per condurre audizioni pubbliche, insieme al supporto amministrativo e tecnico.

La commissione ha ascoltato testimoni nelle ultime settimane e deve ancora concludere le sue audizioni pubbliche. Dovrebbe presentare la sua relazione finale a febbraio. Il governo è tenuto per legge a istituire un’inchiesta per esaminare qualsiasi dichiarazione di emergenza ai sensi della legge sulle emergenze una volta che tale dichiarazione è stata ritirata o scaduta. Parte di questi 18,8 milioni di dollari è destinata a coprire i costi per individui o gruppi coinvolti nell’inchiesta. Ai partecipanti è stato chiesto di richiedere un finanziamento se ritenevano di non avere le risorse per coprire la loro partecipazione. Secondo i documenti sul sito web della commissione, nove gruppi hanno fatto domanda di finanziamento.

More Articles by the Same Author: