Con mezza campagna elettorale
alle spalle Ford ancora in testa

TORONTO – La prima metà della campagna elettorale si chiude esattamente come era iniziata in Ontario. A due settimane dal voto provinciale, i rapporti di forza tra i partiti in corsa rimangono pressoché invariati, con il Progressive Conservative nettamente in vantaggio e con l’Ndp e il Partito Liberale nettamente staccati.

Per ora un’eventuale scossa in termini di intenzioni di voto che poteva arrivare dal dibattito televisivo non c’è stata: l’ultimo sondaggio della Mainstreet Research pubblicato ieri ci mette in luce come tra il partito del premier uscente Doug Ford e i liberali di Steven Del Duca vi sia ancora una gap attorno al 10 per cento, mentre l’Ndp di Andrea Horwath sta perdendo il braccio di ferro per diventare l’opposizione ufficiale a Queen’s Park.

Secondo questa indagine demoscopica, se si votasse in questo momento i conservatori riceverebbero il 37,9 per cento dei voti, il Partito Liberale arriverebbe al 27,7 per cento, mentre i neodemocratici non andrebbero oltre il 22,8 per cento.

Ma andando ad analizzare il trend registrato dall’inizio della campagna elettorale, scopriamo che le distanze tra le tre principali forze politiche dell’Ontario è rimasta costante. Dal 4 maggio a oggi sono stati realizzati in tutto 22 sondaggi da diverse agenzie: ebbene, per 22 volte il Progressive Conservative è risultato essere il primo partito, i liberali hanno sempre conquistato il secondo posto nelle intenzioni di voto degli elettori mentre l’Ndp è rimasto sempre inchiodato al terzo posto. La forbice tra i tory e i grit va da un massimo del 13 per cento (sondaggio Leger dell’8 maggio, con Ford al 39 per cento e Del Duca al 26 per cento) a un minimo del 4,6 per cento (sondaggio Ekos con i conservatori al 33,9 per cento e i liberali al 29,3 per cento).

Mainstreet Research, Ekos, Leger, Abacus, Innovative Research Group, Forum Research, Nanos Research: cambiano gli istituti demoscopici, cambiano le metodologie – telefono, online, interviste per strada – cambia il numero del campione, ma il risultato resta sempre lo stesso.

Con questi numeri, il premier uscente è destinato a ricevere un secondo mandato per i prossimi quattro anni. Resta tuttavia da capire se i conservatori saranno in grado di avere una maggioranza assoluta a Queen’s Park o se, ipotesi al momento abbastanza remota, se vinceranno le elezioni ma saranno costretti a formare un governo di minoranza. In questo caso ci troveremo davanti a numerose incognite.

La prima, è quella che tutti gli altri partiti hanno già fatto sapere che non sosterranno un governo di minoranza conservatore: ecco allo che l’ipotesi di una riproposizione a livello provinciale del patto di legislatura Trudeau-Singh a livello federale potrebbe davvero prendere corpo.

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