Canada

Economia e sondaggi, Trudeau alla prova del nove al caucus liberale a Nanaimo

TORONTO – Un piano, dettagliato e completo, per riconquistare la fiducia dell’elettorato canadese e guardare con un minimo di ottimismo i prossimi mesi. È quello che chiedono i parlamentari liberali, da oggi riuniti a Nanaimo in un vertice nel quale Justin Trudeau (nella foto sopra) dovrà cercare di risollevare il morale delle sue truppe dopo lo choc della scorsa settimana, quando il leader dell’Ndp Jagmeet Singh ha annunciato la fine del patto di legislatura. Serve – è questa la percezione che si respira nel caucus grit – una svolta dopo un lungo periodo nel quale si sono accavallate solamente brutte notizie. I sondaggi delineano un partito incapace di lanciare un messaggio credibile a una buona fetta dell’elettorato canadese, con il livello di consenso mai così basso negli ultimi nove anni e con la percezione dell’esigenza di un cambio alla leadership prima che sia troppo tardi.

Ma il punto è proprio questo: secondo molti analisti è già troppo tardi. Trudeau fino a questo punto ha rivendicato la sua intenzione di rimanere in sella e di guidare il partito alle prossime elezioni, sia in caso di voto anticipato sia che l’attuale legislatura arrivi alla sua scadenza naturale e si vada a votare nell’ottobre del 2025.

Anche di fronte a un inaspettato colpo di scena, con il possibile passo indietro del primo ministro, ci sarebbe davvero tempo per un nuovo leader di rivitalizzare il partito e lanciare una sfida credibile al Partito Conservatore di Pierre Poilievre?

Intanto è previsto per oggi l’atteso intervento di Mark Carney al caucus liberale. L’ex governatore di Bank of Canada presenterà una dettagliata analisi dell’attuale congiuntura economica, mettendo in risalto le sfide che attendono la nostra economia e presentando alcune possibili soluzioni per risolverle. Carney nei mesi scorsi è stato pesantemente corteggiato dallo stesso primo ministro per un possibile ruolo di governo, senza però cedere alle lusinghe del leader grit. Allo stesso tempo l’ex numero uno della Banca Centrale canadese, secondo numerosi analisti, potrebbe essere nella ristretta rosa di candidati per la guida del partito nel dopo Trudeau.

Ma a Nanaimo sarà anche importante capire quanto sia profondo il livello di malessere della base parlamentare nei confronti del suo leader. Nei mesi scorsi alcuni parlamentari non hanno nascosto il loro scetticismo verso la leadership di Trudeau.

Secondo Wayne Long, un deputato liberale che rappresenta un collegio elettorale del New Brunswick, il problema è che i canadesi sembrano aver voltato le spalle al primo ministro.

Long è stato l’unico parlamentare liberale a chiedere pubblicamente le dimissioni di Trudeau all’indomani della sconfitta a Toronto-St. Paul alle elezioni suppletive, anche se molti altri parlamentari hanno espresso lo stesso sentimento in privato all’epoca. Long ha condiviso nuovamente le sue opinioni con il primo ministro durante il ritiro del caucus atlantico prima dell’incontro di lunedì. “Se vogliamo organizzare una campagna che possa battere Pierre Poilievre, a mio parere quella campagna non può essere guidata da Justin Trudeau”.

Nel frattempo, sul calendario è già segnata la data del 16 settembre: quel giorno riaprirà il parlamento e ci saranno due elezioni suppletive. In caso di sconfitta, la leader di Trudeau diventerebbe ancora più traballante.

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