Canada

“Un rialzo dei tassi
di interesse è insostenibile”

TORONTO – Mentre la Bank of Canada il 25 ottobre potrebbe far salire i tassi di interesse ulteriormente, l’aumento dei costi del debito sta mettendo in ginocchio le famiglie canadesi. L’indagine trimestrale della MNP Consumer Debt Index, ha tastato il polso dei canadesi riguardo alla propria capacità di ripagare il debito e mostra un quadro misto di preoccupazioni sulla gestione di futuri rialzi dei tassi e alcuni miglioramenti nella capacità di far fronte a costi di interesse più elevati. Un segnale positivo, che fa ben sperare, è il rallentamento dell’inflazione che, secondo Statistic Canada, a settembre si è attestata al 3,8 per cento.

Ma i canadesi, intanto, si trovano in difficoltà. Circa il 28% degli interpellati ha affermato che la propria capacità di far fronte a un ulteriore punto percentuale di aumenti dei tassi è peggiorata rispetto al trimestre precedente. Detto in altro modo – rispetto al 32% del sondaggio precedente – ora è circa il 37% degli intervistati a dichiarare di non poter far fronte ad altri 130 dollari in pagamenti di interessi sul proprio debito,

L’MNP Consumer Debt Index si basa su un sondaggio Ipsos condotto su oltre 2.000 canadesi tra il 5 e l’8 settembre di quest’anno. Secondo MNP, più della metà degli intervistati ha affermato di necessitare di altri 200 dollari per riuscire a far fronte a tutti i propri obblighi finanziari.

Dall’indagine emerge che in tasca ai canadesi a fine mese rimangono in media 674 dollari cioè quasi 100 dollari in meno rispetto al trimestre precedente.

L’ultima indagine sul debito di MNP arriva dopo che la Bank of Canada ha aumentato il suo tasso di interesse di riferimento di 4,75 punti percentuali da marzo del 2022, facendo così lievitare significativamente il costo del prestito su prodotti che includono le carte di credito, alcuni prestiti e mutui.

L’MNP Consumer Debt Index è migliorato leggermente attestandosi a 86 punti, in aumento di tre punti rispetto all’ultimo trimestre ma ancora al di sotto della media quinquennale.

I canadesi si sentono “marginalmente” meglio riguardo alla capacità di ripagare i debiti, ha detto MNP, con il 60% che afferma di essere in difficoltà finanziarie, in calo di tre punti percentuali rispetto allo scorso trimestre. Il numero di persone che sono desolate per il proprio livello di debito è sceso al 45%, in calo di sette punti percentuali su base trimestrale.

In una dichiarazione che accompagna il comunicato, il presidente di MNP Grant Bazian ha sottolineato che la forza del mercato del lavoro – che ha visto i salari medi dei canadesi aumentare fino al 5% annuo negli ultimi mesi – contribuisce a migliorare le prospettive del debito per le famiglie di fronte ai tassi di interesse più elevati. “Per ora, le preoccupazioni finanziarie di alcuni canadesi sono state controbilanciate, almeno in una certa misura, dal forte mercato del lavoro. La scomoda verità è che tassi di interesse più elevati, rallentando l’economia, porteranno inevitabilmente a conseguenze come un aumento della disoccupazione”, ha affermato. Negli ultimi giorni varie aziende – tra le quali LinkedIn e Scotiabank – hanno annunciato licenziamenti.

I segnali di un rallentamento dell’economia, insieme ai dati sull’inflazione più deboli e alle prospettive cupe delle aziende e dei consumatori emersi dai sondaggi prospettici della Bank of Canada pubblicati questa settimana, fanno sì che molti economisti si aspettino che il 25 ottobre la banca centrale mantenga i tassi invariati. Dopo che i dati sull’inflazione di martedì hanno mostrato un calo del costo della vita a settembre anche i mercati finanziari hanno ridimensionato le loro scommesse per un rialzo dei tassi la prossima settimana.

Nella foto in alto, la sede della Bank of Canada a Ottawa (britannica.com)

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