TORONTO – Oggi e domani, la Corte Federale del Canada condurrà un’udienza accelerata su un ricorso [costituzionale, legale] contro la proroga del Parlamento decisa da Justin Trudeau il 7 gennaio.
Il fatto che la Corte, secondo la decisione del Presidente della Corte Suprema J. Crompton, abbia acconsentito all’udienza è già di per sé significativo.
Qualunque sia il risultato, gli esiti avranno un impatto importante sulla struttura di governance del Canada, sia a breve che a lungo termine.
Il ricorso è stato proposto da D.J. Mackinnon e A. Lavranos, quando Donald Trump, prima ancora di prestare giuramento come presidente degli Stati Uniti, annunciava tariffe del 25% e misure ritenute dannose per la sovranità canadese e la sua economia.
In poche parole, i due ricorrenti hanno sostenuto che la proroga essenzialmente ha privato il Canada ed i suoi cittadini di una risposta di leadership coesa e coerente alla minaccia posta dalle imminenti tariffe e minacce trumpiane.
Democracy Watch, The Canadian Constitutional Law Initiative dell’University of Ottawa Law Centre e The British Columbia Civil Liberties Association hanno ottenuto lo status di interveniente. Il Procuratore Generale del Canada difende la posizione del Governo (convenuto).
Una lettura del fascicolo della Corte n.: T-60-25, il Memorandum of Fact and Law del convenuto, suggerisce che la difesa si affidi alla distinzione tra legge (legislazione – in senso lato, obbligo) e convenzione (pratica politica di convenienza) nella pratica del Parlamento canadese.
Inoltre, suggerisce che il Primo Ministro, in quanto voce del governo, non può essere ritenuto legalmente responsabile per i consigli che potrebbe dare alla Corona (Governatrice Generale). L’unico “rimedio” al consiglio (o alle proposte legislative) di un primo ministro è una sconfitta alla Camera dei Comuni e una conseguente elezione per valutare il livello di approvazione o condanna del pubblico. In tale contesto, il suo annuncio di dimissioni personali dalla carica ha solo un significato marginale.
Inoltre, la nostra Costituzione (legge) richiede che il Parlamento si riunisca solo un giorno all’anno. In pratica, le convenzioni possono (e lo fanno) “dettare” diversamente a seconda della convenienza politica.
L’udienza inizia alle 9:30.
Traduzione in Italiano – dall’originale in Inglese – a cura di Marzio Pelù
In alto, la House of Commons completamente deserta (foto: Hutima – https://commons.wikimedia.org/) con due scritte aggiunte da noi