Cultura

La nuova arena del Colosseo

ROMA – È notizia fresca di questi giorni l’assegnazione del bando per la realizzazione dell’arena del Colosseo comunicata dal Ministero della Cultura durante una conferenza stampa con il Ministro Dario Franceschini lo scorso 2 maggio. Ad aggiudicarsi il progetto è stato lo studio Milan Ingegneria dopo l’apertura di un bando promosso da Invitalia lo scorso dicembre 2020 e chiuso nel febbraio di quest’anno.

Il progetto di Milan Ingegneria e dei suoi partner è ambizioso e tiene conto delle ultime tecnologie del settore. Esso si basa sui principi di sostenibilità, resistenza e durabilità e mira a preservare il più possibile le condizioni attuali della struttura limitando l’impatto invasivo dei materiali di costruzione.

Per questo motivo, la nuova arena sarà ricoperta di pannelli di Accoya, un legno lavorato ad alta conservazione, che saranno facilmente mobili e rotabili così da permettere anche l’illuminazione della parte sotterranea al palco.

Un complesso sistema di areazione permetterà, inoltre, il rapido ricambio d’aria delle parti sottostanti, evitando quindi accumulo di umidità.

Fino all’inizio del 1800, il Colosseo era dotato di un’arena calpestabile che però è andata persa con l’inizio degli scavi dei quegli anni.

Era dal 2014 che il Ministro della Cultura Franceschini aveva comunicato l’idea, mutuata dall’archeologo Daniele Manacorda, di ricostruire l’arena del monumento con un progetto che ne permettesse il suo utilizzo. Dopo anni di sopralluoghi e accertamenti, questo progetto, i cui lavori dovrebbero concludersi nel 2023, sembra concretizzarsi.

Non sono, ovviamente, mancate le polemiche riguardo alla possibilità di costruire un’arena che permetta di utilizzare l’Anfiteatro Flavio. Da un lato si sono posti coloro a difesa dell’intoccabilità del Colosseo, dall’altro quelli a favore di un suo utilizzo oltre quello turistico.

La posizione che sembra avere prevalso per il momento è quella del Ministero, il quale ha garantito che questo monumento simbolo dell’Italia, visitato, almeno in tempi pre-pandemia, da milioni di turisti ogni anno, sarà esclusivamente utilizzato per cerimonie di altro profilo e grandi eventi internazionali.

Insomma, sembra che l’arena, un tempo teatro di sanguinose lotte gladiatorie, rese ancora più celebri dalla pellicola di Ridley Scott, tornerà ad essere calpestata nuovamente e, questa volta, per occasioni meno efferate.

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