Canada

Crollano consumi ed esportazioni
L’economia canadese si contrae

TORONTO – Pesante passo indietro dell’economia canadese. A confermarlo sono stati ieiri i dati definitivi di Statistics Canada che mettono in luce come il Prodotto interno lordo nel terzo trimestre del 2023 abbia subito una significativa contrazione, pari all’1,1 per cento. Le cause principali, sottolinea il rapporto dell’Agenzia nazionale di statistica, sono stati un evidente rallentamento dei consumi interno e un calo inaspettato delle esportazioni. A bilanciare i dati allarmanti del terzo quarto dell’anno in corso arrivano però le cifre definitive del trimestre precedente: in via preliminare StatsCan aveva messo in luce una piccola contrazione del Pil, mentre in realtà i numeri definitivi di aprile, maggio e giugno parlano di una inaspettata crescita economica dell’1,4 per cento.

Con questi aggiustamenti il Canada evita, almeno per ora, la recessione tecnica, che avviene quando il Prodotto interno lordo è in calo per due trimestri consecutivi. Per alcuni economisti, però, la recessione è solo rimandata: i dati preliminari dell’ultimo trimestre dell’anno in corso mettono in luce una nuova battuta d’arresto della nostra economia. Se così fosse, il Canada inizierebbe il 2024 ufficialmente in recessione. Messe da parte le questioni tecniche, la realtà è che l’economia canadese sta vivendo una fase di sostanziale stagnazione, dove i segnali positivi che si registrano in determinati comparti produttivi vengono bilanciati dai risultati nettamente negativi registrati sul fronte dei consumi interni.

A pesare, e questo era stato messo in preventivo da Bank of Canada come da buona parte degli analisti economici, è stata la corsa impazzita dell’inflazione a partire dai primi mesi del 2022 – con il picco dell’8,1 registrato nell’agosto dello scorso anno – con il costo della vita alle stelle che ha frenato i consumi interni e che ancora, nonostante il progressivo rallentamento dell’ultimo periodo, condiziona il mercato canadese. Allo stesso tempo la politica del progressivo rialzo dei tassi d’interesse – che si trovano ancora ai massimi degli ultimi 21 anni – ha sì contribuito a frenare l’ondata inflazionistica ma ha anche penalizzato completamente il potere d’acquisto delle famiglie canadesi. Insomma, questo 2023 è destinato a chiudersi in chiaroscuro, con molte nubi all’orizzonte e con qualche raggio di sole.

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