Canada

Crisi abitativa, braccio di ferro
tra Justin Trudeau e Pierre Poilievre

TORONTO – È ancora la polemica sulla crisi abitativa a infiammare il dibattito politico. Se da un lato Justin Trudeau difende con forza l’azione di governo e rilancia sulla necessità di una maggiore cooperazione tra i tre livelli di governo, dall’altro Pierre Poilievre punta il dito proprio verso il primo ministro, accusandolo di essere il vero responsabile della situazione di grande difficoltà nella quale si trova il Canada in questo momento.

Il leader liberale ha dedicato tre giorni di dibattito all’interno del consiglio dei ministro organizzato a Charlottetown al delicatissimo tema delle politiche abitative che devono essere implementate dal governo. Stando ai numeri presentati dal ministro Sean Fraser, per eliminare la crisi abitativa in Canad dovranno essere costruiti più di 5,8 milioni di unità abitative entro e non oltre il 2030. Ma dalla tre giorni di Charlottetown non è emerso nulla di concreto: tante idee, molto proposte, alcuni interventi di esperti del settore immobiliare, dibattiti e discorsi ma nessuna risoluzione concreta. L’immobilismo dell’esecutivo è stato ancora una volta stigmatizzato dal leader dell’opposizione, che ha chiesto al primo ministro il riavvio immediato dei lavori parlamentari proprio per affrontare alla House of Commons la crisi abitativa. Ricordiamo che il parlamento riaprirà il 18 settembre dopo la fine della pausa estiva.

“Justin Trudeau – ha detto Poilevre in una conferenza stampa – la vacanza è finita. È tempo di richiamare la Casa in modo da poter dare ai canadesi una casa”.

Il leader conservatore, che incolpa Trudeau e le sue politiche per l’attuale crisi immobiliare, ha sottolineato come il suo partito stia proponendo politiche tangibili che includono il pareggio di bilancio “per abbassare i tassi di interesse sui mutui”, rimuovendo gli ostacoli messi dalla burocrazia e la vendita di terreno federale da utilizzare per costruire case.

Poilievre ha anche offerto ai canadesi una visione cupa della crisi immobiliare, citando il rischio che i proprietari di case non siano più in grado di permettersi forti aumenti dei pagamenti dei mutui a causa dell’aumento dei tassi di interesse.

“Cosa accadrà quando decine o centinaia di migliaia di famiglie perderanno le loro case? Dove andranno?”. “Avremo il mondo che parlerà di una crisi umanitaria, non in un paese in via di sviluppo dall’altra parte dell’Atlantico, ma proprio qui in Canada”.

Il leader dell’Ndp Jagmeet Singh ha detto ai giornalisti mercoledì che il suo partito è pronto a tornare alla Camera in qualsiasi momento per discutere della crisi abitativa. “Pierre Poilievre si è concentrato a dare la colpa dei comuni. Il primo ministro si è concentrato sull’incolpare gli altri, dicendo che non è una sua responsabilità. I neodemocratici si sono concentrati sul dire che dovremmo costruire case”, ha detto Singh.

“Concentriamoci sui risultati effettivi. Abbiamo un piano e usiamo il Parlamento per metterlo in moto “, ha detto Singh, notando che il governo federale può rinunciare a GST e HST su nuovi alloggi a prezzi accessibili per creare incentivi per la costruzione e sviluppare un piano per utilizzare terreni federali.

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