TORONTO – I ciclisti di Toronto non ci stanno e puntano il dito contro la città che a loro dire non mantiene la promessa di costruire piste ciclabili più protette. A dare forza alla loro protesta è l’ultimo rapporto del Toronto Community Bikeways Coalition (TCBC) che mette in luce come nonostante il piano approvato dal consiglio comunale, che prevede l’installazione di 100 chilometri di nuove piste ciclabili protette entro la fine del 2024 – una media di 33 chilometri all’anno – solo circa 13,1 chilometri di piste ciclabili sono state create nel 2022. “Stiamo lanciando l’allarme su una tendenza alla quale abbiamo assistito in passato ovvero un impegno della città nello stabilire ciò che è necessario per poter andare in bici in tutta sicurezza che non viene poi rispettato – ha affermato Albert Koehl, coordinatore del Toronto Community Bikeways Coalizione – a questo ritmo, la città chiaramente non riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi di sicurezza stradale, ciclabilità e clima”.
In sostanza, dicono gli amanti della bicicletta, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. E Toronto non ha preso sul serio quella che secondo loro è una priorità. Il rapporto, ad esempio, rileva che il progetto per estendere la pista ciclabile di Bloor Street a ovest da Runnymede Road a Royal York Road dovrebbe essere completato nel 2023, ma non ci sono ancora state consultazioni pubbliche.
Il “2022-2024 Near-Term Implementation Program” è stato approvato dal consiglio comunale nel 2021, con il budget di capitale annuale del dipartimento della mobilità ciclistica aumentato a $ 20 milioni: nonostante ciò, secondo Koehl “non vi è alcun aumento proporzionale nel numero di chilometri di piste ciclabili a Toronto”.
Usare la ’due ruote’ per spostarsi in città continua quindi ad essere poco sicuro. Il pressing sul sindaco di Toronto Tory si fa sempre più incalzante. Mark Fernando, organizzatore di TCBC, ha invitato il primo cittadino e il consiglio comunale a “onorare i loro impegni” intensificando il ritmo delle installazioni di piste ciclabili nell’ambito del piano 2022-2024. “Sarebbe vantaggioso per tutti: maggiore sicurezza per pedoni e ciclisti e la possibilità di raggiungere l’obiettivo della città di ridurre le emissioni dei gas serra a zero entro il 2040″, ha affermato Fernando.
Strade pericolose e progressi a passo di lumaca sono quanto i ciclisti lamentano. “La popolarità del ciclismo a Toronto continua a crescere, lo dimostra il sostanziale aumento dell’utilizzo del Bike Share, la proliferazione delle consegne di cibo e altri prodotti in bicicletta e l’aumento dell’uso delle biciclette elettriche”, si legge nel rapporto.
Rapporto che mette in risalto inoltre come altre città con obiettivi climatici e di sicurezza stradale simili hanno fatto delle infrastrutture ciclabili sicure una priorità. “Nonostante una rete stradale più piccola e un clima più freddo, solo nell’ultimo anno Montreal ha installato circa 40 chilometri di nuove piste ciclabili, parte del suo impegno costante per la sicurezza dei ciclisti”, si legge ancora nel rapporto della Toronto Community Bikeways Coalition (TCBC).
I ciclisti fanno la voce grossa per ottenere piste ciclabili ovvero corsie loro riservate sulle strade cittadine mentre la città prosegue lentamente nel far diventare realtà le promesse fatte. Quello che viene trascurato – forse volutamente – sono i disagi con la d maiuscola cui vanno incontro gli automobilisti che per lavoro o per qualunque altro motivo devono recarsi downtown. Per creare le corsie ad esclusivo uso dei ciclisti occorre ’espropriare’ una parte della strada usata dai veicoli a motore. Si restringe così lo spazio per il traffico, si creano maggiori file e ingorghi e dalla bocca dei conducenti escono spesso parole non ripetibili. Vogliamo, magari, tenere conto anche del fatto che a Toronto le nevicate non si fanno desiderare così come l’asfalto talvolta diventa una pista di pattinaggio?
Le bici, in tal caso, rimangono a casa mentre gli automobilisti in coda inviperiti guardano con la coda dell’occhio le corsie riservate ai ciclisti. Vuote.