TORONTO – Botta e risposta tra il governo dell’Ontario e quello di Ottawa. Il ministro canadese dell’Immigrazione Marc Miller non ci sta e risponde piccato all’accusa secondo cui il governo federale non si sarebbe consultato con l’Ontario riguardo al tetto massimo per gli studenti internazionali. Una decisione, ha ribadito più volte Ford, scaturita dal nulla, che ha “dato una mazzata all’intero sistema”.
Dichiarazione condivisa dal ministro dei College e delle università Jill Dunlop che aveva precedentemente dichiarato come la mancanza di consultazione aveva causato “caos” nella provincia.
Non ha perso tempo il ministro Miller che, senza andare troppo per il sottile, ha bollato le affermazioni “completa spazzatura”. Il suo ufficio, ha affermato, “attraverso annunci pubblici e conversazioni private, ha detto all’Ontario abbastanza chiaramente che ha bisogno di mettere ordine a casa sua considerato che dopo un anno di congelamento delle tasse scolastiche, alcune università fanno eccessivo affidamento sugli studenti internazionali per riempire le loro casse”. “Avrebbero dovuto saperlo, avevano i rapporti dei revisori generali, ne ho parlato abbastanza pubblicamente – ha incalzato Miller – la realtà è che la comunicazione c’è stata ma semplicemente non è mai stata seguita”.
La guerra di parole tra i due governi riguardo al tetto massimo degli studenti internazionali, in questi ultimi giorni, è diventata più intensa.
A gennaio, il governo federale ha annunciato che avrebbe limitato il numero di nuovi studenti internazionali in arrivo nel Paese, tagliando il numero in Ontario di circa il 50%.
La mossa è stata criticata dai college e dalle università della provincia, che affermano di essere diventati sempre più dipendenti dagli studenti internazionali per finanziare le loro operazioni.
Il taglio e il congelamento delle tasse universitarie introdotto dal governo Ford nel 2019 ha fatto sì che le tasse scolastiche internazionali diventassero una parte fondamentale delle entrate degli istituti post-secondari. Annunciando lunedì scorso un’iniezione di liquidità di 1,3 miliardi di dollari spalmata in tre anni – dopo che un gruppo di esperti aveva raccomandato 2,5 miliardi di dollari – Dunlop ha ripetutamente preso di mira Ottawa.
Il ministro ha affermato che il denaro fa parte di una risposta “al disagio causato dalle interferenze unilaterali del governo federale nel nostro sistema dell’istruzione” attraverso l’introduzione del tetto. Miller però respinge le accuse.
In alto, il ministro Jill Dunlop in una foto tratta dal suo profilo X