Conto alla rovescia finito,
la parola passa agli elettori

TORONTO – Al termine di una campagna elettorale ricca di accuse, veleni e polemiche, il conto alla rovescia è finito. Oggi i canadesi andranno alle urne per scegliere i loro 338 rappresentanti nella 44ª legislatura e, indirettamente, per indicare il nuovo primo ministro. Ieri i leader dei partiti principali hanno tenuto gli ultimi comizi elettorali, lanciando l’ultimo appello verso gli elettori ancora indecisi che, in definitiva, potrebbero spostare gli equilibri finali e quindi l’esito delle votazioni. Justin Trudeau in mattinata è intervenuto a Montreal e Vaughan, mentre nell’arco della giornata è stato impegnato in una lunga serie di eventi virtuali.

Justin Trudeau ieri a Vaughan: nella foto, è con il presidente di “Lido Construction”, Danny Montesano

Il suo principale contendente, Erin O’Toole, ha scelto l’Ontario come ultima tappa del suo lungo tour elettorale, partendo da Markham e chiudendo in serata a Toronto. Jagmteeth Singh, come Annamie Paul, ha invece puntato sulla British Columbia. Ma quali sono le aspettative e le prospettive dei vari partiti?

Anche gli ultimissimi sondaggi indicano una sostanziale parità statistica tra il Partito Liberale e il Partito Conservatore, con i grit che sembrerebbero in vantaggio nella potenziale distribuzione dei seggi. Ma in questo caso il condizionale è d’obbligo, perché in una quarantina di circoscrizioni federali i candidati liberali e conservatori sono divisi da una manciata di voti: di conseguenza l’esito finale di questa consultazione elettorale è tutt’altro che scontato. L’Ndp, invece, punta a migliorare il deludente risultato delle elezioni del 2019, quando il partito guidato da Singh fu in grado di eleggere appena 24 candidati.

Il Bloc Quebecois ha l’obiettivo dichiarato di confermarsi come fondamentale forza politica della provincia francofona, mentre i Verdi cercheranno di aumentare numericamente lo sparuto drappello di deputati nel parlamento federale.

Maxime Bernier merita un discorso a parte. Il leader del People’s Party è stato protagonista di una impressionante ascesa lungo tutta la campagna elettorale, e questo si spiega in parte con il fatto che l’ex ministro del governo Harper è stato l’unico leader di partito ad aver abbracciato la causa dei no vax e dei negazionisti.

Certo, resta da capire se l’aumento del consenso verso il Ppc si tradurrà in qualche seggio conquistato – e qui i sondaggi delineano uno scenario non proprio roseo – ma in ogni caso il risultato del partito di Bernier è destinato ad avere pesanti ripercussioni nei rapporti di forza tra i partiti e, di conseguenza, nell’esito generale del voto.

In tutte le circoscrizioni elettorali dove il People’s Party è in crescita, il Partito Consevatore è in calo e viceversa. La destra divisa, quindi, potrebbe favorire il primo ministro uscente, che invece punta a rosicchiare consenso a sinistra, nell’elettorato dell’Ndp.

Si tratta di dinamiche che potrebbero risultare decisive, specie in un contesto politico caratterizzato da un generale equilibrio tra Trudeau e O’Toole.
In Ontario i seggi apriranno alle 9.30 di mattina e chiuderanno alle 9.30 di sera.

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