TORONTO – Lunedì 25 aprile si è tenuto il primo evento del neonato gruppo studio di fumetti presso il dipartimento di Italian Studies della University of Toronto: una tavola virtuale dal titolo “Di cosa parliamo quando parliamo di Graphic Novel?” che ha visto interventi di studiosi del fumetto da tutto il mondo.
Il gruppo di studio nasce con l’intento di incoraggiare e ampliare il dibattito sul fumetto italiano a livello internazionale; tra gli obiettivi gruppo c’è la volontà di accrescere la conoscenza sulla vasta produzione di fumetti italiani. Non solo produzioni italiane, però, poiché il dibattito che gli studiosi vogliono stimolare riguarda anche i diversi adattamenti dei fumetti stranieri nel contesto culturale italiano.
L’importanza del gruppo studio a Toronto è data dalla popolarità del medium fumetto, ancora letto da tanti giovani e non, e dall’impatto culturale delle storie con cui molti di noi sono cresciuti (si pensi al Comandante Mark, che con i suoi “lupi dell’Ontario” ha affascinato generazioni di giovani lettori).
Il primo evento che ha inaugurato il progetto ha affrontato il tema spinoso dell’uso del termine inglese “graphic novel”, che si è affermato anche nel contesto italiano per indicare una particolare categoria di fumetti. Dalla questione di quale articolo usare (‘la’ graphic novel? ‘Il’ graphic novel?) al suo significato più profondo, accademici da diverse università in Europa e Nord America si sono confrontati sul tema.
Il Professor Roberto Bianchi (Università di Firenze) ha parlato dell’impatto delle peculiarità nazionali sulle questioni legate al fumetto, che rendono difficile la definizione di “graphic novel” in Italia, riflettendo sulla possibilità dell’uso italiano del termine “romanzo a fumetti”.
Il Dottor Lorenzo Di Paola (Università di Messina) ha ricordato l’importanza del fumetto d’autore come precursore all’odierno formato “graphic novel”, mentre la Dottoressa Carlotta Vacchelli ha enfatizzato l’utilità di una categoria elastica, indefinita e instabile – quella di graphic novel – che lascia ampio spazio sia agli studiosi che agli artisti. Il Professor Daniele Comberiati (Université Paul Valéry-Montpellier) e il Professor Luca Somigli (il nostro Goggio chair) hanno invece sottolineato le similitudini tra Francia, Stati Uniti e Italia nell’affermarsi dell’uso del termine “graphic novel”, notando come fumetti popolari quali Astérix e le varie produzioni Marvel abbiano cambiato progressivamente formato e audience, passando dal prodotto in edicola all’avere un posto in libreria.
L’inaugurazione dell’iniziativa di studio del fumetto del dipartimento di Italian Studies non poteva iniziare meglio, suscitando grande interesse non solo tra gli studiosi ma anche tra gli appassionati di fumetto. Il video della tavola rotonda si può recuperare sulla pagina Youtube “Dept. of Italian Studies University of Toronto”; seguiranno altri eventi che verranno annunciati sul sito del Dipartimento.
Manuela Di Franco