Canada

Chiusa Roxham Road,
ora i richiedenti asilo
arrivano direttamente
negli aeroporti canadesi

TORONTO – Dal giro di vite annunciato lo scorso marzo, il fenomeno migratorio legato alle richieste di asilo politico cambia nella forma ma non nella sostanza. A confermarlo sono i dati forniti dall’Rcmp riguardo le domande per ottenere lo status di rifugiato politico in Canada dove viene messo in luce come l’accordo siglato dal primo ministro Justin Trudeau e il presidente americano Joe Biden in primavera non abbia fatto calare il numero delle richieste. A cambiare, invece, sono le modalità d’entrata nel nostro Paese dopo la chiusura del valico di frontiera su Roxham Road, in Quebec, dove per anni migliaia di immigrati giunti negli Stati Uniti raggiungevano il Canada per chiedere l’asilo politico.

Il Safe Third Country Agreement in precedenza portava con sé un vuoto legislativo: in sostanza la norma impone gli immigrati fare richiesta di asilo politico nel paese dove sbarcano, ma fino allo scorso 25 marzo l’applicazione normativa riguardava solamente “i passaggi di frontiera ufficiali”. Ora invece l’accordo è stato esteso a tutto il confine che divide il Canada dagli Stati Uniti.

A giugno, l’Rcmp in tutto il paese ha intercettato solo 36 persone tra i punti di frontiera ufficiali, rispetto alle 4.994 di gennaio. Tuttavia, la Canada Border Services Agency ha elaborato 4.350 richieste a giugno negli aeroporti – quasi tutte in Quebec e Ontario – rispetto alle 1.370 di gennaio e alle 1.360 di giugno 2022.

Il fenomeno quindi non ha subito alcun declino, semplicemente sono mutate le modalità d’ingresso in Canada.

D’altro canto i dati dell’Onu confermano come storicamente ci troviamo di fronte a una delle peggiori crisi della storia in questo contesto: l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha confermato la presenza del maggior numero di sfollati mai registrato, circa 110 milioni in tutto il mondo. Ad alimentarlo, i conflitti tuttora in corso e la repressione politica e religiosa portata avanti da numerosi regimi illiberali.

In precedenza le persone che entravano a Roxham Road provenivano generalmente da paesi in cui era difficile ottenere un visto turistico, come Haiti, Turchia, Colombia e Venezuela. Coloro che arrivano negli aeroporti arrivano con visti, spesso da paesi africani o dall’India.

Secondo le autorità tuttavia, ci troviamo di fronte a un fenomeno migratorio molto più complesso e articolato rispetto all’apparenza dei numeri ufficiali. Oltre ai richiedenti asilo, quantificabili con precisione sulla base delle richieste presentate al governo federale, esiste anche il fenomeno parallelo dell’immigrazione clandestina, nella quale le persone una volta giunte in Canada vivono senza documenti ufficiali. In questo caso diventa molto più difficile valutare le dimensioni del fenomeno, con tutte le problematiche che si porta dietro.

Nella foto in alto, un’immagine d’archivio del passaggio di frontiera lungo Roxham Road

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