Cultura

“Che delusione il Napoleone
di Ridley Scott!”
La biografa di Bonaparte
stronca il kolossal

CATANIA – Neve, Mare, Vento. Sono i titoli dei tre romanzi che Federica Nardo, giovane scrittrice italiana, ha dedicato al suo “grande amore”: Napoleone Bonaparte. Un amore che dura da vent’anni, nonostante Federica ne abbia appena trentuno. Aveva circa 11 anni, infatti, quando vide su Rai Uno una fiction dedicata all’Imperatore: un vero e proprio colpo di fulmine, per quella bambina nata ad Avola in provincia di Siracusa, Sicilia, e cresciuta tra Pachino e Catania. “Mi appassionai subito alle vicende di questo uomo che si era costruito da solo e che grazie alla sola forza del suo genio divenne imperatore di mezza Europa”, sono le parole della stessa Federica. Da lì, la decisione di imparare il Francese e di studiare in Francia (alla “Sorbonne” di Parigi) per poi potersi dedicare allo studio certosino di Napoleone. Dieci anni di indagini e ricerche che hanno permesso a Federica di raccontare, in tre romanzi, il Napoleone “che non t’aspetti”: non il generale, né l’imperatore, ma l’uomo. L’ultimo dei tre volumi è “Vento”, uscito quest’anno. Con i precedenti “Neve” e “Mare”, compone la Saga delle Stagioni dell’Impero edita da “Ianieri Edizioni”.

“Il racconto parte da Neve (2014) e segue le vicende della vita di Napoleone e le avventure di Nives De Morin durante l’anno 1805, concludendosi con la battaglia di Austerlitz; si prosegue poi con Mare (2019), che parla della caduta dell’Impero e del primo esilio sull’Isola d’Elba. In ultimo, in Vento (2023) seguiamo Bonaparte nella sua fuga dall’Isola d’Elba, passando poi ai suoi ultimi Cento Giorni di gloria, fino a Waterloo”, spiega la scrittrice con la quale abbiamo scambiato alcune battute.

Quest’anno, oltre al suo romanzo, è uscito anche il film “Napoleon” di Ridley Scott… cosa ne pensa?
“Ero già inorridita dal trailer, ma ho deciso di mettere da parte i pregiudizi e andare al cinema, anche per avere una visione più completa di quella che era stata annunciata e sponsorizzata come una trasposizione biografica da Oscar. Quando sono uscita dalla sala mi sono sentita frustrata e delusa: poteva essere una bellissima occasione per raccontare il vero volto di Napoleone, approfondendo il suo lato umano e raccontando i suoi amori, le sue ambizioni e le sue fragilità. Non è andata così…”.

Cosa c’è che non va nel film?
“Il lungometraggio di Ridley Scott è sostanzialmente un dark-romance regency di infimo livello, mal sceneggiato e mal recitato. È una pellicola che in nulla assomiglia a un kolossal storico, né tantomeno a un film biografico su Napoleone, è un film che mira all’intrattenimento spettacolarizzando le battaglie, ma che alla fine risulta essere confuso e noioso”.

Si aspettava un ‘taglio’ diverso?
“Sicuramente non mi aspettavo un film di stampo documentaristico, è giusto e lecito che un regista si prenda delle libertà artistiche e romanzi alcune parti per rendere la visione più fruibile allo spettatore. Tuttavia, qui la questione è ben diversa: non parliamo di licenze cinematografiche, ma di una storia scritta da zero con un personaggio protagonista frutto della fantasia visionaria di Scott e che in nulla ricorda Bonaparte che, anzi, viene tratteggiato come un rozzo e volgare individuo con il complesso di Edipo, la misofonia e il tarlo per i rapporti intimi frettolosi”.

Qual è, allora, il vero Napoleone? Lei come lo avrebbe descritto?
“Negli anni ho approfondito molto il lato umano di Napoleone, cercando di sondare tra le più torbide faglie del suo animo, e il Napoleone uomo è lontanissimo da quello interpretato da Joaquin Phoenix. Qualcuno ha detto che Ridley Scott ha seguito la propaganda inglese dell’epoca, io sono dell’idea che i più accaniti detrattori britannici dell’epoca avessero idee su Bonaparte molto meno becere rispetto a quelle messe insieme in questo film. A tutto questo si aggiunge una narrazione frammentaria, sommaria e storicamente errata da cima a fondo. Insomma, una grande delusione”.

Torniamo ai suoi romanzi. Darà un seguito a “Vento”?
“Mi piacerebbe sicuramente scrivere un quarto, conclusivo volume della Saga delle Stagioni dell’Impero per chiudere in bellezza la serie”.

Altri progetti in vista?
“Vorrei dedicare un romanzo alla figura enigmatica e affascinante della Maschera di Ferro. Il mistero che avvolge la sua identità e il suo imprigionamento suscitano curiosità e speculazioni, offrendo un terreno fertile per l’esplorazione narrativa. Ho già abbozzato qualche idea, magari lo scriverò nel corso del 2024”.

Il libro “Vento” di Federica Nardo, così come gli altri voluni della stessa scrittrice, è disponibile su Amazon: https://amzn.eu/d/egUTZSF

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