Ontario

Case di cura, è sempre emergenza piena

TORONTO – C’è chi chiede di salvare gli anziani, chi ricorda l’importanza di ogni vita, chi reclama diritti umani, rispetto e dignità e chi infine punta il dito contro il premier Doug Ford che ha abbandonato al proprio destino gli anziani. Sui cartelli delle persone che sabato, ancora una volta, hanno manifestato davanti al Tendercare Living Centre, si poteva leggere a grandi caratteri la richiesta di aiuto dei familiari degli anziani che risiedono nella casa di cura dove ieri il numero dei decessi ha raggiunto quota 60. Otto i morti nel giro delle ultime ventiquattrore mentre il numero dei residenti infetti è al momento di 78 e quello dei membri del personale a 39.

La difficile situazione della strutture assistenziale di Scarborough, i contagi, i morti hanno fatto scattare l’ennesima protesta nella speranza che si possa far rientrare una situazione ormai fuori controllo. Il North York General Hospital, che ha assunto la gestione del Tendercare Living Centre il 25 dicembre, cerca di infondere fiducia nei familiari degli anziani: “Le misure di controllo dell’epidemia stanno avendo successo dal momento che non ci sono nuovi residenti o membri del personale che sono risultati positivi al Covid-19 per il terzo giorno consecutivo”, si legge in un comunicato del nosocomio.

In realtà, i decessi che giorno dopo giorno allungano l’elenco di coloro che sono stati uccisi dal terribile virus nelle case di cura della provincia, hanno spinto l’Ontario Health Coalition a chiedere a gran voce l’intervento delle forze armate canadesi nelle strutture più colpite. E il Tendercare Living Centre è in questo momento in cima alla lista.

«Ridistribuire le forze armate canadesi nelle strutture più colpite non è la soluzione preferita dall’Ontario Health Coalition ma le opzioni a breve termine sono scarse – ha detto il direttore responsabile Natalie Mehra – il problema è che siamo in una gravissima emergenza, ci sono così tante case con focolai che stanno aumentando a velocità sostenuta, i conteggi delle morti stanno salendo e gli ospedali ora sono al limite della capienza o stanno sperimentando epidemie proprie».

All’appello dell’Ontario Health Coalition si è unito il Canadian Union of Public Employees (CUPE): «Stiamo tragicamente perdendo la battaglia per proteggere i residenti dell’assistenza a lunga degenza. Le case e il personale sono sull’orlo della crisi totale e del collasso – ha dichiarato Candace Rennick, segretaria e tesoriera del CUPE Ontario – ma l’assistenza militare è solo una soluzione temporanea all’aggravarsi della crisi causata dall’incapacità del governo di attuare riforme immediate e significative necessarie mesi fa. Questo tipo di crisi non può continuare a essere affrontato con mezze misure da parte della provincia».

I numeri, del resto, fotografano oggettivamente la realtà. Fino a ieri epidemie sono state individuate in 207 case di cura (19 in più delle ventiquattrore precedenti), i residenti positivi sono 1.140, i membri dello staff 1.130. Dodici in più gli anziani che sono morti: 2.781 è il nuovo totale.

Alla St. George Care Community, una struttura di assistenza a lungo termine nel quartiere Annex di Toronto, sono stati confermati 94 contagi tra i residenti e 59 tra il personale mentre finora sei sono i decessi.

Ed una tirata di orecchie in piena regola è stata fatta alla Villa Leonardo Gambin dal dottor Karim Kurji, medical officer della York Region. Il responsabile sanitario ha ordinato alla casa a lunga degenza di Vaughan gestita da Sienna Senior Living, di attenersi a tutte le indicazioni relative all’epidemia di Covid-19. Un focolaio del virus è scoppiato a Villa Leonardo  Gambin il 20 novembre: secondo Kurji “la leadership senior della struttura è inadeguata” e “la conoscenza dei processi di prevenzione e controllo delle infezioni (IPAC) insufficiente”. In base ai dati disponibili, sono 35 i contagi confermati tra i residenti e 14 quelli tra il personale. Quattro residenti sono morti da quando è stata dichiarata l’epidemia portando il totale delle persone decedute dal gennaio di un anno fa a 13.

A Villa Leonardo Gambin è stato inoltre ordinato di garantire personale sufficiente per rispondere all’epidemia, “compresa la presenza di dirigenti senior (personale di supervisione) in tutte le unità per rafforzare le misure IPACe per garantire che al personale e ai visitatori essenziali venga fatto un training circa l’uso appropriato dei dispositivi di protezione individuale. Andrew Iacobelli, presidente del board of directors di Villa Leonardo Gambin, ha dichiarato che la casa sta compiendo una serie di “passi concretiper quel che concerne le preoccupazioni espresse dalla York Region Public Health.

Ieri sera – nel momento in cui andiamo in stampa – si è tenuta una riunione dei residenti del Tendercare Living Centre: ad organizzarla sono state l’mpp di Scarborough-Southwest Doly Begum e Vivian Stamatopoulos, professore di scienze sociali presso l’Ontario Tech University. Anche la ministra Fullerton è stata invitata a partecipare ma Begum ha detto che il suo ufficio non ha risposto all’invito.

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