TORONTO – La lunga ombra delle interferenze ha inseguito Justin Trudeau anche durante il G7 italiano di Borgo Egnazia. Dopo la chiusura dei lavori del summit, a conclusione degli incontri bilaterali con la premier italiana Giorgia Meloni e Papa Francesco, il primo ministro canadese ha dovuto affrontare di nuovo lo spinoso tema nella sua conferenza conclusiva. La questione è estremamente delicata, specialmente in questa fase caratterizzata dal conflitto in Ucraina e dalla guerra in Medioriente. La domanda, d’altro canto, è po’ sulla bocca di tutti: come e quanto potenze straniere – Cina, Russia e India – hanno influito sugli esiti elettori del voto del 2019 e del 2022 e fino a che punto vi è stata una collusione tra alcuni deputati e senatori canadesi con queste potenze estere?
Per ora il primo ministro ha imboccato la strada della prudenza. Nello spinoso rapporto redatto dalla commissione parlamentare sulla Sicurezza Nazionale e l’Intelligence (NSICOP) è inclusa una lista di parlamentari che avrebbe ”più o meno volutamente” collaborato con Stati esteri. Il governo ha deciso di non divulgare la lista, essendo in corso un’indagine da parte dell’Rcmp ed essendoci collegati dei problemi relativi a documenti secretati che non possono essere divulgati al pubblico.
Trudeau afferma di essere preoccupato per il modo in cui le conclusioni sono state raccolte in un rapporto di spionaggio. “Abbiamo chiarito alcune preoccupazioni che avevamo sul modo in cui la commissione ha tratto le sue conclusioni”, ha detto.
“La commissione sulla Sicurezza Nazionale e l’Intelligence esiste in modo che i parlamentari di tutti i partiti abbiano pieno accesso al lavoro che le nostre agenzie di intelligence stanno facendo”. “Questo è un passo importante che non sarebbe accaduto se il partito conservatore fosse rimasto al potere”.
La NSICOP è stata costituita nel 2017 come organo di revisione indipendente di alto livello dell’organizzazione canadese per la sicurezza nazionale e l’intelligence. I suoi membri sono tutti in possesso del più alto livello di nulla osta di sicurezza e sono vincolati alla segretezza ai sensi della legge sulla sicurezza delle informazioni. La commissione è composta da legislatori di tutti i principali partiti e da membri sia della Camera che del Senato.
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