Canada

Lecce nella bufera,
chieste le dimissioni

TORONTO – La rivelazione secondo cui Stephen Lecce avrebbe partecipato a numerosi eventi di “asta degli schiavi” quando era membro della Sigma Chi International Fraternity, è scoppiata come una bomba.

L’italocanadese – che è stato uno dei ministri di più alto profilo del governo Ford ed è in corsa per la rielezione nel distretto di King-Vaughan – si è affrettato a scusarsi ma le polemiche erano già alle stelle. “L’evento del 2006 è stato inappropriato e non riflette in alcun modo chi sono come persona, motivo per cui mi scuso senza riserve – ha dichiarato Lecce a CityNews – continuerò a promuovere appassionatamente gli interessi di tutti gli abitanti dell’Ontario, indipendentemente da fede, origine, orientamento o razza”.

La notizia, questa pubblicata da Press Progress, sta infuocando il web: il momento del resto – con le elezioni che si avvicinano a passi da gigante – è delicato.

Stando a quanto riportato da Press Progress, Lecce quando frequentava la Western University di London ed era membro della confraternita Sigma Chi, ha partecipato in numerosi eventi cosiddetti “slave auction”. Asta degli schiavi, appunto.

Il rapporto cita post archiviati sul sito web della confraternita che suggeriscono che ad una delle “aste” che si è svolta nel novembre del 2006, ha fatto seguito un paio di giorni dopo l’evento “Slave Days” “Giornate degli schiavi”.

L’Ndp, che accusa Lecce di aver scelto di nascondere il suo coinvolgimento nelle vicende che “beffavano e banalizzavano” la storia della tratta degli schiavi, non ha perso tempo nel chiedere all’ex ministro dell’Istruzione dell’Ontario di ritirare la sua candidatura nelle fila del Partito Conservatore e al premier Doug Ford di “condannare in modo chiaro e inequivocabile le azioni del suo candidato”.

“Lecce deve scusarsi per il profondo dolore causato dalle sue azioni, istruirsi e tentare di fare ammenda alle comunità nere – si legge in una dichiarazione congiunta di tre candidati dell’Ndp – ma in nessun caso la gente di questa provincia, o ancor peggio i nostri figli, dovrebbe essere rappresentata da lui in questo momento”. La condanna all’operato di Stephen Lecce è giunta anche – pur se con toni smorzati – dal leader liberale Steven Del Duca.

“Non gli sto chiedendo di ritirare la sua candidatura – ha dichiarato Del Duca – ovviamente è una circostanza profondamente preoccupante. Il comportamento è riprovevole, inaccettabile, spaventoso, non trova posto nell’Ontario che i residenti della provincia desiderano”.

Sul piede di guerra è anche la Elementary Teachers’s Federation of Ontario (ETFO) che chiede a Ford di affrontare immediatamente la controversia. Il sindacato degli insegnanti elementari afferma che l’incidente solleva “preoccupazioni sulla comprensione del razzismo contro i neri da parte di Lecce”, e questo “avrebbe quindi un impatto sulla sua capacità di servire tutti gli abitanti dell’Ontario nel suo ruolo di ministro dell’istruzione”. “I docenti, le famiglie e i provveditorati scolastici non possono avere fiducia in un leader dell’istruzione che dimostra un comportamento razzista”, si legge in una dichiarazione dell’ETFO.

Sembra lontano anni luce il tempo in cui Lecce, in occasione del Black History Month annunciava la decisione del governo “di riconoscere il contributo dei neri in Canada”.

“Mentre celebriamo il Black History Month, stiamo ampliando l’accesso alle risorse attraverso partner di spicco neri che aiuteranno la prossima generazione a imparare e celebrare i contributi e la storia dei canadesi neri, da Lincoln Alexander a Viola Desmond”.

Lo scheletro nell’armadio – l’asta degli schiavi nel suo caso- oltre che imbarazzarlo potrebbe compromettere anche la sua carriera politica.

Il Corriere ha inviato una email al ministro Lecce per chiedere il suo commento sulla vicenda ma fino al momento di andare in stampa non è giunta alcuna risposta.

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