Canada

“Crisi delle cure primarie,
servono soluzioni”

TORONTO – La crisi delle cure primarie richiede interventi urgenti. A lanciare l’allarme sono i medici dell’Ontario che intendono collaborare con il governo per trovare soluzioni che portino a una migliore assistenza ai pazienti.

Risolvere la crisi di questo settore è una delle tre priorità immediate individuate dall’Ontario Medical Association (OMA) a seguito di ampie consultazioni con i medici, i residenti della provincia e la sezione dell’OMA di pratica generale e familiare. Le altre due urgenze sono alleviare il gravoso onere amministrativo, una delle principali cause del burnout dei medici, e ampliare l’assistenza domiciliare e comunitaria.

Il detto popolare ‘la lingua batte dove il dente duole’ calza a pennello all’impegno dei medici che ancora una volta, ieri, durante una conferenza stampa hanno cercato di ribadire la necessità di agire per rimettere in sesto un sistema sanitario – cure primarie in primo luogo – decadente. A supportare il loro grido di aiuto è il rapporto ‘Prescription for Ontario: Doctors’ 5-Point Plan for Better Health Care’. In questo studio, che fotografa lo stato della sanità in Ontario durante un lasso di 18 mesi, l’OMA illustra anche il suo piano in cinque punti per una migliore assistenza sanitaria.

Le statistiche sulla medicina di famiglia sono allarmanti: secondo una nuova ricerca del gruppo di ricerca INSPIRE PHC, 2,2 milioni di abitanti dell’Ontario non hanno un medico di famiglia. E la situazione sembra essere destinata a peggiorare. Questo numero probabilmente crescerà. Quattro medici su 10 specializzati in tutte le branche della medicina, hanno infatti affermato di stare valutando la possibilità di andare in pensione nei prossimi cinque anni.

La carenza di medici di famiglia aleggia all’orizzonte. In base ai nuovi dati rilasciati ieri dall’Ontario College of Family Physicians due terzi dei medici di famiglia stanno pianificando di apportare modifiche al loro modo di esercitare la professione, ridurre le loro ore lavorative o andare in pensione nei prossimi cinque anni.

A destare preoccupazione è anche il fatto che il tutto il Canada la medicina generale non sembra interessare gli studenti di medicina. Mentre tutti gli altri rami di specializzazione avevano al massimo due posti vacanti, quello della medicina di famiglia di posti che nessun futuro medico voleva occupare erano ben cento.

Pur riconoscendo nel ‘Prescription Progress Report 2023’ che il governo provinciale ha intrapreso alcune azioni su 51 delle 87 raccomandazioni proposte dall’OMA per migliorare il sistema sanitario dimostrando così facendo di ascoltare i medici, l’associazione afferma che “è necessario fare di più”.

“La medicina è come una casa e la medicina di famiglia rappresenta le fondamenta – ha affermato il dottor Andrew Park, presidente dell’OMA – se non ripariamo le basi su cui poggia, tutto si sgretola. I medici di famiglia forniscono cure preventive complete dalla culla alla tomba per i loro pazienti e sono la porta d’accesso al resto del sistema sanitario se si ha bisogno di un test diagnostico o di consultare uno specialista”.

A causare livelli record di burnout tra i medici generici è quello che definiscono ‘il gravoso onere amministrativo’: i medici intervistati dall’OCFP hanno dichiarato di dedicare 19,1 ore alla settimana a compilare moduli e documenti vari. È incoraggiante – secondo l’OMA – la volontà del governo di ridurre le formalità burocratiche ma di grande aiuto sarebbe poter utilizzare sistemi di cartelle cliniche digitali. “L’assistenza domiciliare e comunitaria di alta qualità riduce le visite non necessarie al pronto soccorso e i ricoveri ospedalieri, supporta le persone a casa, riduce i tempi di attesa ed evita centinaia di milioni di dollari di costi per il sistema”, ha concluso Andrew Park.

(foto di Online Marketing – Unsplash)

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