Ontario

Campagna elettorale dominata dai dazi ma si parla anche di scuola e sanità

TORONTO – La “guerra dei dazi” fra Usa e Canada, per ora solo annunciata e di fatto non ancora iniziata, continua a dominare inevitabilmente la campagna elettorale delle Provinciali per l’Ontario anche dopo che è arrivata la notizia che le potenziali tariffe statunitensi sono state sospese per trenta giorni per ulteriori negoziati.

Anche ieri, i candidati hanno affrontato quell’argomento, a cominciare dal premier Doug Ford che, come si ricorderà, l’altro ieri poco prima dell’annuncio della sospensione delle nuove tariffe aveva reso noto che l’Ontario avrebbe stracciato l’accordo da 100 milioni di dollari con “Starlink” di Elon Musk: una sorta di “punizione” indiretta all’amico di Musk, il presidente Trump. Il dietrofront di Trump sulle tariffe ha però costretto Ford a fare a sua volta un passo indietro. “Abbiamo temporaneamente evitato le tariffe che avrebbero gravemente danneggiato la nostra economia, dando tempo per ulteriori trattative e tempo per far prevalere la lucidità. Con la sospensione dei dazi da parte degli Stati Uniti – ha detto Ford – l’Ontario sospenderà anche le proprie misure di ritorsione. Se il presidente Trump procederà con le tariffe, non esiteremo a rimuovere i prodotti americani dagli scaffali dell’LCBO od a vietare alle aziende americane gli appalti provinciali”, ha continuato. Ford ha chiarito dunque che anche l’accordo da 100 milioni di dollari con “Starlink” di Elon Musk, firmato alla fine dell’anno scorso per il potenziamento di internet in alcune aree dell’Ontario, per ora andrà avanti. E poi ha aggiunto che il Canada e gli Stati Uniti dovrebbero rimanere concentrati sulla “vera guerra commerciale che stiamo combattendo, con la Cina”.

Sempre sui dazi (e su Ford), c’è stato spazio anche per qualche polemica: è infatti emerso un video degli istanti successivi al discorso del leader conservatore dell’Ontario nella conferenza stampa di lunedì, in cui lo stesso premier faceva un’osservazione “a microfoni spenti” (ma in realtà erano accesi…) sul presidente degli Stati Uniti. “Ma sì”, ha detto Ford ad un gruppo di persone, “il giorno delle elezioni, se ero felice che questo ‘ragazzo’ avesse vinto? Al cento per cento! Ma poi il tizio ha tirato fuori il coltello e ci ha trafitto, c…o!” …le opposizioni hanno ovviamente infierito su Ford, accusandolo di non avere una posizione chiara a difesa dell’Ontario.

E, a proposito di opposizione, ieri il leader dei Verdi, Mike Schreiner, pur salutando con soddisfazione la notizia della sospensione delle tariffe, ha attaccato il premier uscente accusandolo di avere reso l’Ontario, in sette anni di governo, peggiore e più vulnerabile. E ha ricordato il tentativo “di pavimentare le nostre fattorie e gli spazi verdi a beneficio degli speculatori fondiari miliardari. Stiamo ancora scoprendo nuovi dettagli sugli accordi che lo staff-Ford stava concludendo dietro le quinte. Ford deve dire la verità…” ha detto Schreiner che ieri si trovava a Muskoka.

La leader del’NDP Marit Stiles, che era ad Ottawa, ha invece focalizzato l’attenzione sulle scuole dell’Ontario “che rappresentano opportunità, costruiscono comunità, ci mettono in contatto gli uni con gli altri. Generazioni di abitanti dell’Ontario hanno trovato la loro vocazione e la loro comunità attraverso le nostre scuole di livello mondiale finanziate con fondi pubblici. Ma sette lunghi anni di Doug Ford e dei suoi tagli ci hanno lasciato con aule sovraffollate, scuole fatiscenti e meno sostegno per i nostri figli. Nelle prossime settimane avremo il potere di cambiare le cose e di preparare i nostri figli a un futuro forte e resiliente. I Nuovi Democratici dell’Ontario – ha quindi annunciato la Stiles – hanno un piano per sistemare le scuole, assumere personale, nutrire i bambini e assicurarsi che ogni singolo studente abbia gli strumenti di cui ha bisogno per avere successo. Possiamo garantire scuole più forti e un futuro migliore per i nostri ragazzi con un governo che è dalla vostra parte. Quando investiamo nelle scuole dei nostri figli, rafforziamo le nostre comunità, la nostra provincia e la nostra economia per le generazioni a venire. Ecco perché, come premier, sistemerò e ricostruirò le nostre scuole, assumerò più adulti premurosi per aiutare i bambini a imparare e lancerò un programma alimentare scolastico universale per garantire che nessun bambino debba imparare a stomaco vuoto. Dopo sette anni di un premier che mette se stesso al primo posto ed i nostri ragazzi agli ultimi, è ora di voltare pagina”.

Per Bonnie Crombie, leader dei Liberali, quella di ieri è stata una giornata di interviste ed incontri nei quali ha ribadito alcuni dei concetti che aveva espresso anche ieri in un post su X / Twitter. “Doug Ford cercherà di condurre queste elezioni su tutto tranne che sui propri fallimenti. Penso che sia importante che la gente dell’Ontario ricordi una cosa: il vostro premier è responsabile dell’assistenza sanitaria, è suo compito assicurarsi che funzioni. Ma lui ha fallito proprio in questo, cioè nel suo mandato più elementare. Cosa vi fa pensare che resisterà a Trump, proteggerà il vostro lavoro o manterrà al sicuro la nostra economia? Come premier, afferrerò bene le nozioni di base: trovarvi un medico di famiglia; abbassare il costo degli alloggi; resistere ai dazi di Trump; tagliare le tasse per rendere la vostra vita più sostenibile. Ma la promessa più importante che posso farvi è che non smetterò mai di lottare per fare di più per voi”.

Gli abitanti dell’Ontario si recheranno alle urne per eleggere il loro premier (anticipatamente rispetto alla scadenza prevista) il prossimo 27 febbraio. I candidati principali sono il premier uscente conservatore Doug Ford, la leader liberale Bonnie Crombie, la leader dell’NDP Marit Stiles ed il leader dei Verdi, Mike Schreiner.

Nell’immagine in alto: Marit Stiles, leader dell’NDP, ieri a Ottawa (foto da Twitter X – @MaritStiles)

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