Ontario

“No a futuri lockdown,
crescita economica
senza tagli alle spese”

TORONTO – Il conto alla rovescia per il voto del prossimo giugno è già partito. A dare il via alla “campagna elettorale non ufficiale” è stato ieri il Discorso dal Trono tenuto a Queen’s Park dalla vice governatrice Elizabeth Dowdeswell, con il quale l’esecutivo guidato da Doug Ford ha tracciato un bilancio complessivo della lotta al Covid-19 negli ultimi 18 mesi e, allo stesso tempo, ha illustrato le priorità per la provincia in questi ultimi otto mesi di legislatura prima dell’appuntamento alle urne. Il premier, nel discorso letto dalla rappresentante della Regina, ha difeso con forza l’azione di governo, di fronte a una crisi sanitaria senza precedenti che ha investito tutta la provincia: il prossimo voto si trasformerà proprio in un referendum sull’operato dell’esecutivo durante la pandemia.

L’agenda di governo di questo ultimo scorcio di legislatura si focalizzerà essenzialmente su due fronti principali: la sanità e l’economia.
Per quanto riguarda l’azione di contrasto al Covid-19, il governo ha sottolineato come le misure messe in piedi in questo anno e mezzo hanno permesso all’Ontario di reggere il peso della pandemia, con livelli di vaccinazione molto alti – più dell’80per cento degli aventi diritto ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti-Covid – e con un sistema sanitario che non è collassato come sta invece avvenendo in altre Province, vedi l’Alberta o il Saskatchewan. Ci sono state delle criticità – ammette il governo – e per questo ci saranno degli interventi mirati, come l’obbligo di vaccinazione per i lavoratori delle case di cura a lunga degenza o come l’assunzione di 27mila tra infermieri e Psw nei prossimi quattro anni. L’obiettivo nell’immediato futuro è quello di evitare nuovi lockdown per frenare il contagio.

Nel Discorso dal Trono l’esecutivo poi mette in luce le linee guida dei futuri provvedimenti per l’economia. L’obiettivo, ripetuto ieri durante la lettura del discorso della Dowdeswell, è quello di ritornare a una crescita economica robusta e sostenibile senza ricorrere a due vie che sarebbero ugualmente dolorose per i contribuenti: l’aumento della pressione fiscale – che non ci sarà, o almeno è quanto promette Ford – e il taglio dei servizi e dei programmi, vitali soprattutto in questa fase di grande incertezza provocata dalla quarta ondata della pandemia.

Resta tuttavia da capire – e qui il governo non è stato specifico – come sarà possibile avviare un percorso di rientro dal deficit, che dall’inizio della pandemia ha abbondantemente superato i 32 miliardi di dollari.

Insomma, su questo fronte il governo sarà costretto a navigare a vista, con un’agenda flessibile che dovrà basarsi sull’andamento della pandemia.

In ogni caso il Discorso dal Trono è destinato anche a creare polemiche. In primo luogo perché nelle sette pagine di documento lette nell’assemblea legislativa provinciale dalla vice governatrice non appare mai la parola “istruzione”. Si tratta di una gaffe clamorosa, vista la situazione di caos che stanno vivendo le scuole della provincia anche e forse soprattutto per l’inadeguatezza dei singoli provveditorati e dei piani attivati contro il Covid-19. Lascia di stucco il fatto che tra le priorità del governo non vi sia il settore dell’istruzione, così come non è presente nel Discorso del Trono nemmeno il tema dell’emergenza abitativa che invece è stato al centro dei programmi elettorali di tutti i partiti federali alle ultime elezioni del 20 settembre.

Il premier ha assistito alla lettura del discorso dal suo seggio in parlamento, rifiutandosi poi di incontrarsi con la stampa per le domande di rito. I due leader delle opposizioni invece, Andrea Horwath e Steven Del Duca, hanno bocciato la nuova agenda di governo.

Tutto secondo copione, il conto alla rovescia per il prossimo 2 giugno è partito con mesi di anticipo: sarà una campagna elettorale lunga e imprevedibile.

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