TORONTO – È un triste traguardo quello raggiunto dalle banche del cibo canadesi. Food Banks Canada, dati alla mano, afferma di aver registrato oltre due milioni di visite a marzo 2024, quasi il doppio delle visite mensili di cinque anni fa a marzo 2019 e il sei percento in più rispetto alla cifra record dell’anno scorso. Il suo sondaggio annuale sull’uso dei banchi alimentari in Canada mostra che la rapida inflazione, i costi degli affitti e gli insufficienti supporti sociali stanno causando povertà e insicurezza alimentare.
Quel che emerge è una domanda sproporzionata da parte di affittuari, gruppi razzializzati, persone con disabilità, nuovi arrivati in Canada e un bisogno “profondamente preoccupante” tra anziani e famiglie con bambini.
A lanciare l’allarme è la ceo di Food Banks Canada, Kirstin Beardsley: le banche alimentari, afferma, sono “sull’orlo del baratro” e i canadesi a basso reddito “hanno bisogno di aiuto immediato”.
Il rapporto invita i governi a introdurre misure che includano assistenza per l’affitto e un pagamento mensile ai gruppi a basso reddito per aiutare a compensare i costi dell’affitto e del cibo.
“HungerCount 2024”, pubblicato ieri, rileva che ci sono state 2.059.636 visite alle banche alimentari in tutto il Canada a marzo 2024, in aumento del 90 percento rispetto al 2019.
Un terzo dei clienti delle banche alimentari erano bambini, una tendenza che si è mantenuta stabile ma che nel 2024 ha totalizzato quasi 700.000 visite mensili, mentre quasi un cliente su cinque, ovvero il 18 percento, aveva un impiego.
Una raccomandazione urgente è “un sussidio per generi alimentari e beni essenziali”, che Beardsley ha detto potrebbe essere ottenuto rivedendo l’attuale credito trimestrale GST che va ai canadesi a basso reddito. “Stiamo chiedendo che venga aumentato e reso mensile per le persone che sono realmente in una situazione di bisogno”, ha detto Beardsley.
Nel 2019, HungerCount ha registrato 1.086.280 visite mensili. Non c’è stato alcun rapporto nel 2020 e le richieste di cibo mensili sono aumentati del 17 percento a 1.272.580 nel 2021, del 15 percento a 1.465.721 nel 2022 e del 32 percento a 1.935.911 nel 2023.
Beardsley ritiene che sebbene i tassi di interesse siano scesi e l’inflazione stia rallentando, la ripresa economica dipende ancora dalla diminuzione dei prezzi e dall’aumento dei salari.
(Foto: Instagram – livingrealtyinc)
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