Canada

Assistenza primaria, canadesi frustrati

TORONTO – Un sondaggio sullo stato del sistema sanitario canadese condotto su un campione di 10.000 persone ha messo in risalto una profonda insoddisfazione e frustrazione per le cure primarie ed una grave carenza di medici di famiglia.

OurCare Initiative – guidato dalla dottoressa Tara Kiran, medico di famiglia e scienziata del MAP Centre for Urban Health Solutions presso l’ospedale St. Michael’s di Toronto – ha condotto un sondaggio nazionale e convocato una serie di tavole rotonde comunitarie negli ultimi 16 mesi: i risultati – per nulla incoraggianti – sono contenuti nel rapporto di 72 pagine OurCare.

La ricercatrice Kiran, afferma che più di una persona su cinque in tutto il Canada non ha accesso a un medico di famiglia o a un infermiere regolarmente. OurCare rileva che l’assistenza primaria è la principale preoccupazione poiché 6 milioni di persone non hanno un medico di base. La speranza, dice Kiran, è che i governi federale, provinciale e territoriale ascoltino ciò che vogliono i pazienti e utilizzino questo feedback per riformare il sistema di assistenza primaria. Coloro che occupano posizioni di potere dovrebbero dire ‘ok, bene, cambiamo il sistema. Introduciamo riforme ed assicuriamoci che queste riforme siano in linea con ciò che le persone ritengono sia importante per loro’”, ha affermato.

I partecipanti al sondaggio hanno detto che l’assistenza primaria basata sul team dovrebbe includere medici di famiglia, infermieri e altri professionisti sanitari come dietisti, farmacisti e assistenti sociali.

L’aggiunta di più team multidisciplinari di assistenza primaria in tutto il Paese – oltre a quelli già esistenti in alcune province – “aumenterebbe l’accesso alle cure, ridurrebbe il burnout dei medici e consentirebbe un approccio più olistico alle cure”, afferma il rapporto.

I pazienti hanno anche affermato che avere accesso alle proprie cartelle cliniche è importante non solo perché si sentirebbero maggiormente responsabilizzati riguardo la propria salute, ma perché potrebbero garantire che più operatori sanitari abbiano accesso ad informazioni importanti.

“In tanti hanno affermato che le persone potrebbero aver cambiato città o provincia oppure il loro medico è andato in pensione e quindi non hanno avuto accesso ai loro dati. E quei dati, ad esempio, avrebbero potuto contenere una diagnosi importante”, ha detto Kiran.

Anche l’aumento del numero di fornitori di assistenza sanitaria di base in Canada è un passo fondamentale, hanno ribadito i partecipanti al sondaggio. “Occorre far crescere la forza lavoro dell’assistenza primaria accelerando la concessione di licenze per professionisti sanitari che hanno studiato all’estero, formando, reclutando e trattenendo più persone nell’assistenza primaria”, si legge nel rapporto.

Altre raccomandazioni chiave includono l’espansione dell’assistenza virtuale per migliorare l’accessibilità nelle comunità rurali e remote e partenariati di assistenza primaria con organizzazioni comunitarie per affrontare meglio le questioni sociali che incidono sulla salute dei pazienti.

Il rapporto sottolinea inoltre la necessità di affrontare il razzismo e la discriminazione nell’assistenza primaria, integrando modelli di assistenza indigeni e fornendo assistenza in diverse lingue.

(Foto di Julio César Velásquez Mejía – Pixabay)

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