Toronto

Addio di Tory,
costo by-election
$15 milioni

TORONTO – Dopo le dimissioni presentate dal sindaco di Toronto, che venerdì ha lasciato ufficialmente il suo ufficio di City Hall, la città deve iniziare a fare i conti con l’era post-Tory. L’elezione suppletiva per sostituire John Tory come primo cittadino potrebbe costare ai contribuenti milioni di dollari.

Le elezioni suppletive non sono un processo comune, in particolare nel caso della sostituzione di un sindaco – anzi, Toronto non l’ha mai fatto nell’era post-amalgamazione. Sarà un’elezione senza precedenti, anche se c’è stato un breve periodo di tempo in cui Rob Ford sembrava pronto a candidarsi alle elezioni suppletive per restare sindaco nel 2012. Ora, il processo per giungere all’elezione di un nuovo sindaco pochi mesi dopo le elezioni dello scorso autunno contiene una serie di incognite: in particolare, ci si chiede, quanto denaro l’infedeltà di Tory, alla fine, costerà ai contribuenti di Toronto che devono recarsi alle urne per eleggere il suo sostituto. Negli anni targati Ford, l’allora presidente del budget Mike Del Grande ha stimato che un’elezione suppletiva sarebbe costata $ 15 milioni, circa il doppio di quanto i consiglieri si aspettavano che costasse. Una cifra, questa, più alta di quanto verrebbe a costare un’elezione municipale completa.

Nel 2018 sono stati spesi 11,9 milioni di dollari per le elezioni, nel 2022 – quando Tory ha sbaragliato i suoi avversari con facilità – sono costate 14,5 milioni di dollari.

Quando si tratta di elezioni suppletive individuali per i consiglieri, i costi sono sostanzialmente inferiori, sebbene ciò non sia necessariamente indicativo dlla spesa per indire un’elezione suppletiva a livello cittadino. “Al momento non è disponibile una stima dei costi poiché la pianificazione delle elezioni suppletive è ancora in corso”, ha affermato un’e-mail di Erin George, portavoce della città di Toronto, in merito alle elezioni suppletive di Tory.

Il City of Toronto Act e il Municipal Elections Act stabiliscono entrambi ampi parametri su quanto la città avrebbe bisogno – e la tempistica generale – per tenere un’elezione suppletiva una volta che il consiglio approva un regolamento che ne richieda una. Una volta che l’ufficio del sindaco è dichiarato vacante, la città ha 60 giorni di tempo per indire una by-election.

Un periodo di instabilità e incertezza è quel che la città si trova ora ad affrontare dopo l’uscita di scena di Tory che sul finire del suo ultimo giorno da sindaco, ha voluto salutare i cittadini con la lunga lettera nella quale delinea alcuni dei suoi successi e si scusa per i suoi errori. “Onestamente credo che Toronto sia la migliore città del mondo. Una città che gli altri ci invidiano e imitano. Una città le cui sfide derivano quasi interamente dal fatto che tanti desiderano essere qui e costruire qui il proprio futuro – ha scritto il primo cittadino uscente – ho lavorato instancabilmente, giorno e notte, per aiutare ad affrontare queste sfide.

Per aiutare a mantenere e far progredire la nostra posizione di città migliore del mondo. Non sempre l’ho fatto nel modo giusto. Quando è successo, mi sono assunto la responsabilità, come deve fare un leader. Quando sono diventato sindaco, la città era in difficoltà. Eravamo profondamente divisi, centro contro periferia, sinistra contro destra, e così via. Il governo della città era in subbuglio. Le grandi speranze e i sogni che nutrivamo per la nostra città erano arenati. Sentivo di poter aiutare e mi sono offerto di farlo”.

Una lettera – che è un malinconico addio alla poltrona che, dice, ha davvero tanto amato – e nella quale Tory tra le somme del suo operato. “Per cosa voglio essere ricordato? So che le circostanze delle mie dimissioni faranno discutere ma che col tempo, emergeranno altre cose: che siamo finalmente tornati a costruire i trasporti… che il governo è tornato a occuparsi della costruzione di alloggi in modo che le persone possano permettersi un posto decente in cui vivere… che abbiamo contenuto le tasse facendo anche investimenti importanti nei servizi di prima linea… Ma più di ogni altra cosa spero che venga ricordato che ho fatto il mio lavoro. Mi sono adoperato per mantenere questa città stabile e ho cercato di migliorare le cose… vado via sapendo che i giorni migliori sono davanti a Toronto”.

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