Brampton in balìa della criminalità: sos del sindaco ai governi federale e provinciale
BRAMPTON – È diventata una vera e propria “polveriera” la città di Brampton, dove risiede la più grande comunità indiana del Canada: da un lato i gruppi criminali come la “Bishnoi Gang” (organizzazione indiana dal governo canadese nell’elenco delle “entità terroristiche” nello scorso mese di settembre, come abbiamo scritto qui), dall’altro la “strisciante”, latente ma costante “guerra” fra il gruppo dei Sikh (in particolare quelli separatisti, che vogliono l’indipendenza della loro regione, il Khalistan, dall’India) e gli Hindu, hanno reso la città di Brampton un luogo ad altissimo rischio, dove si consumano sempre più spesso crimini di ogni genere. E per questo – pur non citando nessuno dei gruppi etnici – il sindaco Patrick Brown ha deciso di prendere carta e penna e di scrivere sia al governo federale che a quello provinciale dell’Ontario, per chiedere aiuto.
Nella lettera indirizzata al primo ministro Mark Carney (qui: 2025.12.16 – Mayor Brown Letter to Government of Canada re Extortion Funding), Brown scrive che “l’estorsione promossa da reti criminali transnazionali è aumentata ad un ritmo allarmante nella regione di Peel, con piccole imprese e membri vulnerabili della comunità presi di mira in modo sproporzionato attraverso minacce di violenza, incendi dolosi e intimidazioni. La portata, la sofisticatezza e la natura transfrontaliera di questi crimini li collocano ben oltre ciò che le sole risorse comunali possono affrontare in modo sostenibile. Riconosciamo e apprezziamo – prosegue Brown nella lettera a Carney – le recenti azioni del governo canadese nella British Columbia, tra cui i finanziamenti federali dedicati a squadre integrate di contrasto alla criminalità organizzata, nonché gli investimenti nel supporto alle vittime, nella sensibilizzazione e nella pianificazione della sicurezza. Queste misure riconoscono che l’estorsione e la criminalità organizzata sono questioni di sicurezza pubblica nazionale che richiedono leadership, coordinamento e risorse federali. I tassi di estorsione nella regione di Peel ora soddisfano o superano quelli che giustificavano l’intervento federale nella British Columbia. In quanto tale, un trattamento equo richiede che il sostegno federale tenga conto della gravità della criminalità piuttosto che della geografia. Senza investimenti federali comparabili, comunità come Brampton sono esposte a reti criminali che operano a livello internazionale, sfruttano le piattaforme digitali e fanno affidamento sull’intimidazione per mettere a tacere le vittime”.
Da qui, la richiesta di applicare le stesse misure anche per la Peel Region e Brampton, come anche sottolineato in una mozione (qui: 2025.12.10 – Motion Regarding Brampton Funding to Combat Extortion and Organized Crime) presentata dal vicesindaco Harkirat Singh, che il consiglio comunale della città amministrata da Brown ha recentemente approvato all’unanimità e che lo stesso Brown ha allegato sia alla lettera inviata a Carney che a quella inviata al premier dell’Ontario, Doug Ford, nella quale il primo cittadino avanza le stesse richieste (qui: 2025.12.16 – Mayor Brown Letter to Premier and Solicitor General re Extortion Funding).
Nella sola regione di Peel, nel 2024, la Polizia ha contato 490 casi di estorsione fra Mississauga e Brampton. Un numero enorme, che però rappresenta in realtà soltanto la punta di un iceberg che nasconde anche le tante tensioni (spesso sfociate in aggressioni, come qui, o veri e propri episodi criminali) di una comunità fra le più complesse e divise, alla quale è stato permesso – attraverso un’indiscriminata immigrazione di massa favorita dai precedenti governi guidati da Justin Trudeau – di “importare” in Canada le esplosive problematiche fino a qualche anno fa confinate nel Paese d’origine: l’India. Oggi i Canadesi raccolgono i “frutti” di quelle scelte.
In alto: il sindaco di Brampton, Patrick Brown (screenshot da Twitter X – @patrickbrownont)
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