Canada

Sanità, la privatizzazione
preoccupa Ottawa

TORONTO – C’era da aspettarselo. L’apertura alle cliniche private fortemente voluta dal premier dell’Ontario Doug Ford fa discutere in tutto il Canada. “Il controverso piano dell’Ontario per espandere l’erogazione privata di assistenza sanitaria pubblica solleva legittime preoccupazioni sul fatto che dirottare milioni di dollari dei contribuenti in cliniche a scopo di lucro possa erodere l’equo accesso ai servizi sanitari pubblici”, ha detto il ministro federale della Sanità Jean-Yves Duclos.

Ford, con piglio sicuro e determinato, lunedì scorso ha annunciato la riforma della sanità della provincia che verrà realizzata in tre fasi e che soprattutto prevede lo stanziamento di milioni di dollari e il trasferimento di varie procedure sanitarie alle cliniche private dell’Ontario. “Per ridurre le lunghe liste di attesa”, ha detto il premier aggiungendo che “la privatizzazione è qui per restare”.

Tutto è chiaro, quindi, il futuro del sistema sanitario dell’Ontario punta sulle cliniche private. “È necessario discuterne per poter garantire che il trasferimento di più servizi sanitari pubblici nel settore privato non eroda il diritto di tutti i canadesi a un accesso equo all’assistenza sanitaria, che è sancito dalla legislazione federale – ha detto chiaro e tondo Duclos – investire nella fornitura privata di servizi sanitari non deve indebolire la fornitura pubblica di servizi sanitari pubblici”.

La riforma del settore di Ford prevede che le procedure semplici e non invasive siano gestite da circa 900 cliniche chirurgiche e diagnostiche private attualmente operanti in Ontario. Le fasi future del piano prevede che anche le protesi di anca e ginocchio vengano eseguite da cliniche a scopo di lucro.

Una mossa, questa, che sulla base dei dati del Canadian Institute of Health Information – che mostrano che l’Ontario esegue circa 32.000 sostituzioni del ginocchio e 25.000 protesi dell’anca ogni anno, a un costo medio compreso tra $ 8.000 e $ 10.000 per procedura – potrebbe fornire una manna di oltre $ 500 milioni all’anno alle cliniche sanitarie private.

E se da un lato Duclos riconosce che è necessaria un’azione urgente per alleviare le pressioni significative nei sistemi sanitari in tutto il Canada a causa della carenza di personale e delle lunghe liste di attesa per le cure esacerbate dalla pandemia di Covid-19, dall’altro afferma che parte del suo ruolo di ministro federale della salute è sostenere il Canada Health Act, che include principi che stabiliscono che tutti i canadesi dovrebbero avere un accesso equo ai servizi sanitari e che le cure necessarie dal punto di vista medico devono essere fornite in base alle necessità, non alle possibilità di una persona di pagare.

È fondamentale, secondo il ministro della Sanità, capire se la privatizzazione dell’erogazione dell’assistenza sanitaria “possa indebolire il sistema pubblico e che, se ciò dovesse accadere, creerebbe effettivamente problemi di accesso equo ai servizi sanitari in questo Paese”.

I critici e i sostenitori dell’assistenza sanitaria ritengono che il piano dell’Ontario sia un passo neppure troppo nascosto verso la privatizzazione dell’assistenza sanitaria e temono che possa sottrarre infermieri e altri specialisti agli ospedali pubblici già cronicamente a corto di personale. “L’assistenza sanitaria a scopo di lucro non è mai la risposta. Medici e infermieri lo sanno – ha twittato il leader dell’NDP Jagmeet Singh – il primo ministro si batterà per l’assistenza sanitaria pubblica o lascerà che Doug Ford cannibalizzi il sistema e dia i soldi dei contribuenti ai profittatori?”.

Cinque importanti sindacati sanitari dell’Ontario hanno rilasciato una dichiarazione congiunta contro il piano dell’Ontario, affermando di ritenere che i pazienti aspetteranno ancora più a lungo per le cure previste dopo che il personale pubblico di prima linea è stato attirato nelle cliniche private, dove sono spesso pagati di più dalle aziende la cui responsabilità primaria è verso i loro azionisti. “Piuttosto che dirottare i finanziamenti dall’assistenza ospedaliera pubblica alle cliniche private, il governo deve investire nel nostro caro sistema sanitario pubblico, implementare un programma sostanziale per far rimanere il personale ospedaliero pubblico e dovrebbe finanziare i suoi ospedali pubblici almeno al tasso della media ospedaliera canadese per affrontare la crescita della popolazione, l’invecchiamento e le pressioni inflazionistiche”, hanno affermato.

Duclos, nel frattempo, ha affermato di essere al lavoro con i ministri della Salute provinciali e territoriali per giungere a un accordo riguardo il Canada Health Transfer. E nonostante il primo ministro Justin Trudeau nei giorni scorsi abbia lasciato intendere che “passi in avanti positivi” su un accordo sarebbero stati annunciati “in un futuro molto prossimo”, Duclos ha gelato il suo ottimismo. “C’è ancora molto lavoro da fare prima di raggiungere un accordo”, ha tagliato corto.

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