Il Covid-19 in Italia

In Italia altri 12.532 casi e 448 vittime

ROMA – In Italia si sono ieri registrati 12.532 nuovi casi di contagio da coronavirus, a fronte di 91.656 test effettuati, e purtroppo altri 448 decessi. Il tasso di positività è risalito al 13,6%, rispetto al 13,3% di domenica. I pazienti in terapia intensiva sono aumentati di 27 unità nell’arco di 24 ore, mentre il totale dei pazienti in rianimazione è ora fissato a 2.642. Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva sono stati nella giornata di ieri 168, mentre i ricoverati con sintomi – nei reparti ordinari ospedfalieri – sono aumentati di 176 unità, portando il totale a 23.603.

Le regioni che hanno fatto registrare il maggior numero di contagi nelle trascorse 24 ore sono state l’Emilia Romagna con 1.942 casi, il Veneto – la regione maggiormente colpita nelle ultime settimane – con altri 1.715 nuovi contagi e la Sicilia con 1.587 neo positivi. Sono stati invece 197 i test risultati positivi, in Basilicata, sui 1.564 esaminati, dati a cui va sommata la morte di altre sette persone. Dei tamponi positivi, 184 appartengono a residenti in Basilicata, dove il totale delle vittime del coronavirus è salito a 271 e quello dei guariti a 4.895. I lucani attualmente positivi sono 6.436: di questi, 6.338 sono in isolamento domiciliare.

Per quanto riguarda la situazione negli istituti di pena italiani, è dimezzato il numero di detenuti positivi rispetto al picco di un mese fa. Secondo le ultime rilevazioni del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, i detenuti positivi erano ieri 537. Erano risultati invece 1.088 i carcerati contagiati il 13 dicembre scorso, giorno in cui si raggiunse il massimo contagio nei penitenziari. La stragrande maggioranza degli attualmente positivi è costituita da asintomatici: sono 499, a fronte di 12 sintomatici curati nelle carceri. Altri 26 detenuti sono ricoverati in ospedale. A questi numeri sulla popolazione carceraria fanno da contraltare le cifre sul contagio tra la polizia penitenziaria. I positivi tra gli agenti sono 635 a fronte dei 609 del 4 gennaio. Oltre a loro, ci sono altri 60 casi tra il personale amministrativo e dirigenziale dell’amministrazione penitenziaria.

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